
- di Gianluca Donati
Se siete indecisi tra leggere un romanzo o un saggio, “Le cose come stanno, l’Italia spiegata alle persone di buon senso“, di Roberto Gervaso, edito da Mondadori, potrebbe fare al caso vostro, infatti, questo libro ibrida letteratura e saggistica in un mix insolito che potrebbe teoricamente “fare tendenza”.
Il testo, diviso in diciotto capitoli più un epilogo, analizza questioni varie (forse troppe) della politica e dell’attualità ma lo fa attraverso una narrazione in stile letterario, e inventando molti aneddoti fantasiosi al punto che spesso non si riesce a distinguere la cronaca dei fatti, dalle invenzioni.
La storia è raccontata attraverso gli occhi di un personaggio immaginario, il ragionier Cesare Mericoni, detto “Cesaretto” che rappresenta “l’italiano medio” e nel quale Gervaso s’identifica e mediante il quale egli può così esprimere le proprie opinioni sui vari temi trattati.
L’autore immagina che Cesaretto incontri al Bar Sport un certo Tyrone Maccarone, una spia della CIA che presta servizio all’ambasciata USA di via Veneto a Roma. I due diventano amici e Cesaretto diventa il confidente di Maccarone, attraverso il quale la spia può trarre informazioni preziose. Oltre agli incontri al Bar sport, i due amici frequentano anche case d’appuntamento clandestine, dove incontrano varie prostitute.
La frequentazione dei due amici, permette la descrizione dei malcostumi del nostro Paese: il trasformismo politico, la corruzione, Tangentopoli, la Seconda Repubblica, agli scandali della Chiesa, il berlusconimo, i governi tecnici, l’avvento di Renzi, Grillo e Salvini e tante altre questioni.
Durante la narrazione che si sviluppa attraverso colloqui informali, l’analisi “politologa” di Cesaretto – cittadino qualunque – appare molto più “autentica” di quella dei vari presunti esperti, al punto che è Cesaretto che consente alla spia americana di conoscere la verità su ogni aspetto della politica e del costume dell’Italia.
Alla fine, conseguente al servizio che Cesaretto offre ai servizi segreti americani, il protagonista sarà convocato in Usa, dove incontrerà il Presidente americano Trump in persona, il quale gli offrirà di diventare ambasciatore per gli Usa a Roma. Sorpreso e onorato, Cesaretto accetta, ma dopo poco, la nuova vita di ambasciatore gli appare noiosa e alienante, e chiederà e otterrà, di essere esonerato dall’incarico, tornando così felicemente a fare l’esistenza di sempre.
Attraverso questo pamphlet-romanzo, Gervaso si fa beffe di tutto e di tutti, attraverso un sarcasmo corrosivo. Uno dei tratti distintivi del libro, è il connubio tra sacro e sesso, dove il senso di colpa cattolico accresce il fascino del proibito e del trasgressivo; un tratto intrigante che denota una visione molto retrò e in linea con la formazione culturale dell’autore, ma nel quale indugia eccessivamente risultando morbosamente pruriginoso e ripetitivo.
Un altro difetto è quello di sviluppare una narrazione un po’ frammentaria, mancando di una visione organica della trama, forse per la volontà di trattare più temi sociali. Un punto di forza del libro appare invece la padronanza della terminologia, sfoggiando una elegante italiano e una vasta cultura costellata da molte citazioni dotte. Ma il pregio principale è quello di essere un efficace libello che senza risparmiare nessuno, denuncia l’eterno malcostume italico. Un libro piacevole da leggere
Gervaso che ha studiato in Italia e negli Stati Uniti e si è laureato in lettere moderne, collabora a quotidiani e periodici, alla radio radio e alla televisione, e da decenni si dedica alla divulgazione storica e pubblicato numerosi libri, tra saggi, romanzi, raccolte di aforismi, ritratti, biografie e libri di storia, e ha vinto diversi premi.
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