Un mondo mutato e ostile all’uomo raccontato nei “Diari di un cambiamento climatico”

Il debutto dei "Leggendari" all'Acquario

Un momento dello spettacolo. Foto: S. Del Cittadino
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Pubblicato ore 14:00

  • di Simonetta Del Cittadino

LIVORNO – C’è molto di Beckett e del suoi personaggi straniati, in attesa di qualcosa che muterà il mondo, nei “Diari di un cambiamento climatico” che ha debuttato ieri, 1 ottobre, nella suggestiva sala dell’Acquario, messo in scena dalla Compagnia “I Leggendari”.

Un personaggio assiste impotente alle variazioni climatiche che porteranno inesorabilmente a un mondo mutato e ostile all’uomo che non riesce e sempre meno riuscirà, a controllare le conseguenze dei disastri che lui stesso ha provocato: innalzamento del mare, desertificazione e siccità, alluvioni, eventi metereologici estremi che condanneranno l’umanità e a chi vivrà nel 2100 alla solitudine, all’annientamento della nostra città, in attesa della catastrofe finale, se non verranno prese misure estreme.

Come Hamm nel “Finale di partita” e come Krapp, l’ambiente ostile sovrasta l’uomo narrante che assiste impotente alla sua mutazione e che ne fa una radiocronaca puntuale che ci accompagna per mano verso il finale scontato. Ma se negli anni ’50 per Beckett tutto questo era l’assurdo, oggi questo tipo di narrazione è teatro verità. Ephraim Pepe è stato un convincente attore-narratore che ha emozionato perché completamente coinvolto nella performance, grazie anche alla suggestiva cornice naturale dell’Acquario di Livorno.

Ephraim Pepe. Foto: Del Cittadino

La compagnia “I Leggendari”, nata nel 2019 come collettivo di attori e autori teatrali, ha lo scopo di sperimentare nuove forme di teatro narrato per portare sulla scena storie e leggende legate al nostro territorio. Il lockdown poi ha fatto il resto e “I Leggendari” si fanno portavoce delle disastrose conseguenze. Bene allora che ci sia una rielaborazione del presente non solo sotto forma di teatro, ma anche di radiodrammi, pubblicazioni, incontri da presentare anche nelle scuole ora che finalmente possiamo riprovare ad incontrarci.

Il pubblico numeroso e attento si è sentito parte dello spettacolo così come deve succedere in una valida performance teatrale e questa lo è davvero stata.

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