Con “Il Profumo” di Patrick Süskind gli odori non saranno più gli stessi

Vero e proprio fenomeno artistico tradotto in 51 lingue

La copertina del libro "Il Profumo"
Share

Pubblicato ore 12:00

  • di Niccolò Fallani

Il Profumo” è il primo romanzo di Patrick Süskind, scrittore nato nel 1949 ad Ambach, in Baviera. Süskind fino a quel momento aveva scritto solamente “Il Contrabbasso”, testo teatrale.

Questo testo, appena pubblicato nel 1985, è divenuto un vero e proprio fenomeno artistico, conciliando il gusto popolare e la critica letteraria nel definirlo uno dei grandi romanzi contemporanei. Tradotto in 51 lingue, ha venduto oltre 15 milioni di copie e, dopo la trasposizione cinematografica del 2006 “Profumo- Storia di un assassino” diretta da Tom Tykwer è entrato nell’immaginario collettivo con tutta la sua crudezza e nessuno, almeno fra coloro che si sono imbattuti nel personaggio di Grenouille, ha più percepito gli odori con la stessa naturalezza.

La trama, sostanzialmente, si basa sull’Odissea del protagonista Jean-Baptiste Grenouille. Questo nasce nella Parigi del settecento, precisamente nel Cimitero degli Innocenti, ergo nel contesto più mefitico che ci sia al mondo, travolto dalla puzza e dall’aria irrespirabile. Forse per antitesi contestuale o forse per pura diavoleria, Grenouille ha una caratteristica fondamentale: non ha odore. Ogni essere umano emana un odore, che di solito è formato da una base comune a tutti e poi va ad acquisire sfumature personali; lui no, lui è l’unico essere che non ha odore. In compenso però si accorgerà di avere un olfatto preciso e sovrannaturale, in grado di discernere gli elementi e di recuperare odori percepiti in precedenza, mischiarli, acquisire il concetto di spazialità e di bellezza, e sviluppa gradualmente un sogno, ovvero quello di creare un profumo che possa ingenerare amore in chiunque lo fiuti, un profumo che lo elevi al di sopra di Dio e che lo renda per tutti un essere venerabile. Per realizzarlo sarà spinto ad atti subumani, grotteschi, ma tutti basati su un principio: la vita degli odori, le sensazioni nate dagli odori sono la vera essenza del creato, poiché tutto ciò che ha materia è sporco, è semplice. Gli odori, seppur la maggior parte siano di bassa qualità, possono convincere le persone, dare sensazioni sempre uguali e sempre di estatica perfezione, e lui vorrà trovare un modo di creare, unendo gli odori migliori, il profumo perfetto, il quale sarà come avere Dio in una boccetta di vetro.

Il romanzo, a mio parere, è scritto divinamente (complice probabilmente la traduzione di Giovanna Agabio, edizione TEA), con una sintassi semplice ma articolata quanto basta per rendere il pazzo e delirante, seppur talvolta fin troppo lucido, flusso di coscienza continuo del protagonista. La sua forza sta, oltre che in una clamorosa trama che non teme l’avventurarsi nel sacro e nel profano, nel punto di vista che ci concede: quello degli odori.

Chi, fra noi lettori, ha mai pensato a quanto gli odori siano importanti ed al loro effettivo valore nelle situazioni ordinarie e straordinarie? Letto questo libro, l’olfatto diverrà una componente primaria della vostra psiche e, potenzialmente, vi si aprirà un nuovo orizzonte sensibile, un universo fatto non di forme e di armonia fisica, bensì di sfumature, gemme di essenza. Interessante anche il rapporto lettore – protagonista, caratterizzato da momenti in cui c’è una piena affinità elettiva\di concetto e da altri in cui c’è un netto distacco, un ripudio totale del suo punto di vista.

In fondo, un essere umano senza odore, cos’è? È pura materia, poiché il profumo è l’odor suavitatis di Petrarca, è l’aurea sacra di ogni essere vivente, e quindi Grenouille non può che essere un senza Dio, un relitto che prova a riscattarsi.

© Vietata la riproduzione

Lascia un commento

La tua email non verrà pubblicata. I campi con asterisco sono obbligatori


*