Alla galleria Extra Factory le opere di Mario Ferrante, istanti di poesia rubati al quotidiano

La mostra sarà vistabile fino al 22 ottobre

Le opere di Mario Ferrante. Foto: D. Luschi
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Pubblicato ore 16:00

  • di Diego Luschi

LIVORNO – Ogni tanto, tra un lavoro e l’altro, osservavo le foto fatte la sera prima alla sala d’ingresso della Galleria Extra Factory per risalire al primo pensiero, quello che non ero riuscito a formulare, quello rimasto chiuso chissà dove a fermentare. Il pensiero aveva fermentato in silenzio, riempiendo lo spazio cerebrale in maniera esponenziale: da un piccolo collegamento sinaptico a due, da due a quattro, da quattro a sedici, con quello stesso processo che le ninfee attuano negli stagni, e che in sole ventiquattro ore da metà superficie coprono tutto lo specchio d’acqua soffocando l’habitat marino.

Nella stessa maniera vanno i miei pensieri, e io conoscendomi li lascio liberi fino alla saturazione, fino a quando qualcosa di colpo s’illumina e anche il più piccolo espediente diventa la visione risolutiva: in questo caso un brandy. Un brandy? Certo, robetta da correzione la mia, l’intento iniziale era dare un po’ di brio al caffè del dopocena per poi gustarmi un sigaro. Il brandy mi ha smosso il collegamento, ecco cosa dovevo rendere a parole: la distillazione.

 

Foto: D. Luschi

Nei lavori di Mario Ferrante, selezionati con grande intuito da Fabrizio Razzauti, ho visto una raffinata distillazione della realtà; perché se è vero che c’è un dialogo con la fotografia è altrettanto vero che in questi dipinti a spatola l’immagine si scontra violentemente col pensiero, col vissuto, e l’immaginazione ne diviene il filtro principale, e passando da tutti gli alambicchi della mente, come sotto una lente speciale e privilegiata, ci porta alla sua visione dell’immagine, ad un periodo storico troppo materialista, ma che tutto sommato ritrova un po’ di poesia nei titoli. Questo Brandy, ammesso che il paragone regga, non è un distillato qualsiasi, né tantomeno può esser svilito a correzione del caffè, ma è da gustare lentamente e liscio; dopo aver visitato la mostra, ed esservi presi il tempo per capirne il valore, vi consiglio un sigaro, preferibilmente latino americano.

“Mario Ferrante – si legge nel comunicato – artista internazionale per la prima volta in Toscana, ci regala una selezione della sua Arte, mostrando, con rara sensibilità e delicatezza, istanti di poesia rubati al quotidiano. La spontaneità dei più giovani, la purezza dei gesti, si riverberano in quelle del colore, dato con l’azzardo del funambolo e la sapienza del Maestro. Il mare e i personaggi del Brasile punteggiano l’esposizione, in un percorso visivo che vuol assurgere ad esperienza dell’anima. Il “Color Prodigo”, con i suoi squilli di luce e con la gravità delle ombre, induce lo spettatore a intime riflessioni che trascendono i soggetti rappresentati, cercando di toccare – riuscendoci puntualmente – la spiritualità insita di ogni essere umano. Le masse di colore, gli sgraffi, gli strappi di luce e la forza dinamica impressa nelle composizioni, costituiscono la cifra stilistica del Maestro e lo inseriscono di fatto nell’empireo dei grandi maestri dell’arte contemporanea”.

Biografia dell’artista e le opere presenti alla mostra sulla pagina web della Galleria Extra Factory.

Informazioni e orari

Extra Factory: via della Pina d’Oro n° 2, angolo piazza della Repubblica, sarà aperta fino a venerdì 22 ottobre 2021.
Orari della galleria: dal lunedì la venerdì dalle ore 10-12 e 17-19. Sabato e domenica su appuntamento. Ingresso libero.

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