
Pubblicato ore 14:00
- di Gianluca Donati
LIVORNO – Un racconto corale, tante voci diverse, tanti volti diversi, uniti per ricordare una tragedia, il concetto è semplice: non c’è un “io” isolato, ma un “noi”; ciascun io, siamo noi. È partendo da qui che è nato “VajontS per una Orazione Civile Corale”, la lettura scenica che si è svolta ieri sera 9 ottobre e che ha coinvolto anche Livorno e la Goldonetta, per la regia di Emanuele Gamba.
Quello che ha prevalso in Goldonetta e negli oltre cento teatri italiani che in contemporanea, ieri sera, hanno raccontato la tragedia del Vajont, è lo spessore sociale del copione, che ha ricostruito, capitolo dopo capitolo le vicende che hanno riguardato la progettazione, la costruzione e il crollo della diga del Vajont.
Sul palco della Goldonetta, a leggere il testo non era un’unica persona, ma molti, attori e non, tutti rigorosamente vestiti di nero, come in lutto per le vittime della tragedia del Vajont, di cui proprio ieri ricorrevano i 60 anni. Non c’erano personaggi nel monologo, era piuttosto frammentato, letto coralmente, da più persone che si alternavano nella narrazione per dare ritmo al testo. Cinque luci azzurre e altre arancioni, creavano un intreccio tra luci fredde e calde sul palco.
Ad aprire lo spettacolo il sindaco di Livorno Luca Salvetti e l’assessore alla Cultura Simone Lenzi, che hanno letto le prime battute del copione, conferendo un sigillo di “istituzionalità” alla rappresentazione teatrale che è seguita, avendo nella denuncia della crisi climatica il perno attorno al quale tutto lo spettacolo ha ruotato. Una denuncia postuma, contro una tragedia, quella del 1963 che vide il crollo della diga del Vajont, provocando 1910 vittime, ma che vuole essere un accenno polemico nei confronti dell’attualità, di altre forme di insensibilità morale verso nuovi problemi – come quello ecologico – o altre audaci imprese di opere pubbliche insistentemente inseguite dalle istituzioni politiche di oggi e di domani.
I posti in Goldonetta erano tutti occupati e a introdurre l’ingresso dei protagonisti una musica inquietante, precisamente musica contemporanea di Gyorgy Liget che fece da colonna sonora a “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick.
Un’alternanza di voci sul palco, con i lettori posizionati davanti ognuno a un proprio leggio, e sullo sfondo altri seduti che spesso intervenivano anch’essi nella lettura del testo.
“Longarone non c’è più!” urla il coro. La frana, i giornali che ne parlano, i protagonisti, la diga, tutto viene ricostruito nel monologo, mentre il pubblico ascolta, in silenzio, trasportato vorticosamente al centro delle tragedia. E alla fine gli spettatori hanno lungamente e convintamente applaudito tutti.
Un progetto questo della lettura corale nato dall’attore e regista Marco Paolini che 30 anni fa portò in scena il monologo sulla tragedia del Vajont.
I protagonisti di Livorno
Sono saliti sul palcoscenico della Goldonetta: Maria Grazia Ambrosino, Anna Amendolea, Marica Apostolo, Edoardo Bacchelli, Monica Baldeschi, Roberta Baldi, Giovanni Balzaretti, Rossella Barontini, Viviana Bertini, Annalisa Boccardi, Daniela Capecchi, Susanna Cappellini, Stefania Casu, William Catania, Paola Catastini, Roberto Cattaneo, Alessia Cespuglio, Gabriella Collaveri, Riccardo De Francesca, Stefania D’Echabur, Adriana Di Blasi, Elena Farulli, Francesca Ferrara, Sofia Ferrucci, Patrizia Freschi, Alessandra Giacobone, Antonella Giraldi, Barbara Idda, Anna Lazzerini, Mattia Lombardi, Elisabetta Lorini, Rebecca Lucchesi, Chiara Marchetti, Teresa Mazziotti, Gabriella Merchianti, Bruna Micheletti, Savina Mollica, Giorgio Monteleone, Antonella Mura, Emilia Napoli, Mauro Niccolai, Cristina Olivieri, Mariagrazia Paciello, Paola Palese, Chiara Pantani, Ambra Passetti, Claudia Pavoletti, Elina Pellerini, James Edoardo Pera, Cristina Pini, Franca Pini, Paola Quercioli, Mariacarla Rosano, Silvia Rosellini, Luca Salemmi, Antonio Salvetti, Giovanna Tramontano, Alessio Vanelli, Antonella Vannucchi, Marina Vigliotti ed Eleonora Zacchi.
Alcune immagini dello spettacolo di ieri sera
Oltre cento teatri
La particolarità dell’evento di ieri sera stava nel fatto che lo spettacolo è andato in scena in contemporanea in molti teatri d’Italia, oltre 100: lo Stabile di Milano, che ha visto come protagonista Marco Paolini, lo Stabile del Veneto, lo Stabile di Torino, lo Stabile del Friuli Venezia Giulia, lo Stabile di Bolzano, Sardegna Teatro e lo Stabile dell’Umbria. CSS Teatro Stabile di Innovazione di Udine, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Fontemaggiore Teatro di Perugia, Ravenna Teatro, Fondazione Atlantide Verona, La Contrada di Trieste, Assemblea Teatro di Torino, Compagnia Vetrano-Randisi, Cada Die Teatro di Cagliari, Crest di Taranto, Casa del Contemporaneo di Napoli, Kismet e Tric Teatri di Bari, Artisti Associati Gradisca, Arca Azzurra Teatro, Coop Teatro Lanciavicchio, Inti Compagnia Teatrale di Brindisi.
E poi ancora: Teatro Donizetti di Bergamo, Koreja di Lecce, Teatro Brancaccio di Roma, Teatro Puccini di Firenze, Villa dei Leoni di Mira, Teatro Verdi Pordenone, Teatro Astra a Vicenza, Teatro Nuovo di Verona, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Campo Teatrale, Teatro della Cooperativa, Teatro Litta e Teatro Verdi a Milano, Real Teatro Santa Cecilia di Palermo, Limonaia di Sesto Fiorentino, Teatro Goldoni di Livorno oltre ai tanti teatri dei circuiti ATER Fondazione Emilia Romagna, Casa del Contemporaneo di Napoli, Rete Teatrale RES, ERT Friuli Venezia Giulia e Collettivo Costellazioni di Brescia) e in alcuni luoghi particolari come l’ex ospedale psichiatrico Pini di Milano, le centrali dell’acqua, l’Hangar 11 a Belluno, un’aula del Politecnico di Milano e il Circolo dei Lettori di Torino.
Si sono fatte interpreti di “VajontS” alcune compagnie che hanno formato generazioni con il loro teatro per ragazzi come Pandemonium Teatro, Teatro Testoni – La Baracca, Teatro del Buratto, Giallo Mare Minimal Teatro, Fondazione Aida, La Piccionaia, Catalyst e altre giovani compagnie di teatro di ricerca come Capotrave di Sansepolcro, TOP teatri Off di Padova, Farmacia Zooé.
© Vietata la riproduzione
Lascia un commento