“Cyrano de Bergerac” di Rostand, amore romantico e impossibile

Commedia teatrale in cinque atti

Gerard Depardieu è Cyrano de Bergerac nel film del 1990
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Pubblicato ore 12:00

  • di Niccolò Fallani

Sono da anni un grande ascoltatore della musica d’autore italiana e, soprattutto, di Francesco Guccini. Più e più volte mi è capitato di sentire, ascoltare e cantare l’album “D’amore di morte e di altre sciocchezze”, in special modo soffermandomi sulla settima traccia, denominata “Cirano”, fino a che i versi non si sono impressi nella memoria. Un giorno, l’anno scorso, mi è stato regalato proprio per questo motivo il libro da cui il Maestrone ha preso ispirazione, ed ho scoperto un mondo vastissimo d’amore e di sofferenza, di coraggio e di odierna spregiudicatezza.

Cyrano de Bergerac” è una commedia teatrale in cinque atti scritta dal poeta drammatico Edmond Rostand e pubblicata nel 1897. Il protagonista, oggi facente parte della cultura popolare, è un abile spadaccino che, abilissimo nel gioco d’armi, possiede anche doti da gran poeta ed alterna sferzate ferree a mirabolanti versi di derisione. Non segue norme o precetti, è un cavaliere senza Dio che si detta la propria morale e non accetta compromessi né offese, specialmente quando riguardano il suo enorme naso.

Cyrano, però, soffre. Nutre segretamente un candido ed impossibile amore per Rossana, sua cugina e, difeso il suo onore a teatro, riesce a programmare un incontro con lei. Trepidante nell’attesa sbaraglia nemici, si lancia in versi di inverosimile scioltezza letteraria, tutto col cuore gonfio d’amore. Giunto il momento, però, la situazione precipita: Rossana ama un cadetto, Cristiano de Neuvillette, e vuole che Cyrano lo protegga. Da qui in poi la commedia ferisce in modi disparati il protagonista, che si troverà addirittura a scrivere le lettere a Rossana da parte di Cristiano, soffrendo per la propria bruttezza e per il sovraumano fascino di Cristiano, uomo buono
e bello quanto stolto e illetterato.

Cyrano de Bergerac è una commedia come ne esistono poche. Innanzitutto va precisata la qualità del testo, poiché non sfigura anche alla sola lettura e contiene frasi ed espressioni entrate nell’immaginario collettivo. Il grande valore, però, sta nel modo in cui è trattato l’amore, un amore romantico e difficile, anzi impossibile, coronabile solamente nel regime dell’Idealità. Cyrano ama Rossana e non nutre speranze nell’essere ricambiato poiché è ben consapevole di non essere il guerriero tradizionale, kalos kai agatòs, ma così facendo, fa fruire ed innamorare Rossana di un costrutto, un essere affascinante ed erudito, figura mediale di due stereotipi maschili
apparentemente incompleti.

Il lettore rimane spiazzato da questo testo, dal dolore esistenziale che, sotto l’ironia e l’acribia, è celato dal protagonista per tutto il resto della sua esistenza, sapendo d’aver fatto innamorare la donna amata con lettere e parole della sua intelligenza, seppur abbinata al corpo d’un altro, ormai divenuto suo amico.

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