
Pubblicato ore 14:00
- di Patrizia Caporali
Percorrendo l’elegante Viale Italia sul lungomare di Livorno, troviamo un edificio dalla sobria bellezza, è il palazzo dell’Accademia Navale che da quasi 150 anni accoglie tanti giovani aspiranti a una carriera militare in marina.
Nel 1640 si comincia a costruire, nell’area che ospitava il Lazzeretto di San Jacopo, una cittadella sul mare, circondata da un’alta muraglia e da un fossato accessibile solo attraverso un ponte levatoio, garantendo così il dovuto isolamento per la quarantena degli equipaggi di navi provenienti da Levante. L’inaugurazione avviene nel 1881 quando, per clima, posizione geografica e vicinanza all’Università di Pisa, si decide di unire le scuole navali di Napoli e Genova. Da Pisa, infatti, sarebbero arrivati i migliori docenti per avviare gli allievi su percorsi professionali diversi perché l’Accademia è l’Università del Mare che offre corsi di laurea specialistica in Ingegneria navale, Medicina e Chirurgia, Giurisprudenza, Scienze marittime e navali.
Spostata durante la guerra a Venezia e a Brindisi, torna alle origini dopo una decisa ristrutturazione per riparare i segni lasciati dai bombardamenti; oggi l’intero complesso ospita circa 1250 persone tra allievi ufficiali ed ufficiali che frequentano corsi integrativi e professionali, copre un’estensione di quasi 215.000 metri quadrati e, oltre agli alloggi del personale, comprende aule, laboratori, dormitori, piscina, palestre, cinema, auditorium e un osservatorio celeste. La biblioteca, fornita di oltre 90.000 preziosi volumi di matematica, geometria, astronomia, manuali di navigazioni, conserva una ricca sezione di riviste specialistiche italiane e straniere, insieme a portolani e opere che risalgono alle esplorazioni geografiche del Settecento e primo Ottocento.
Tra quelle austere mura, attraversando lunghi corridoi troviamo locali diversi per giungere fino alla Sala delle Bandiere ricca di modelli di navi, elementi delle divise, un grande plastico dell’Istituto e la bandiera di guerra dell’Accademia, mentre nella Sala dei cimeli, si trovano enormi volumi che raccolgono le foto di tutti gli allievi del I anno dal 1881 ad oggi. Uno tra i primi a frequentarla fu Manlio Garibaldi, l’ultimo figlio maschio di Giuseppe Garibaldi, così come un nome famoso appare tra gli iscritti del corso 1957, Giovanni Falcone che, nonostante la brillante ammissione e il suo amore per il mare, decise di lasciare il corso iscrivendosi poi alla facoltà di Legge.
Percorrendo il viale alberato dall’ingresso situato al cancello di San Jacopo, l’Accademia è costituita da un grande edificio a tre piani formato da tre ali perpendicolari che vanno a racchiudere un’ampia piazza interna; l’ala principale è sormontata da una torre quadrata con orologio a tre facce mentre, sul frontone della facciata interna, appare il motto Patria e Onore che, in origine, era Patria e Re, corretto dopo l’avvento della Repubblica aggiungendo solo tre lettere.
Il lato del cortile interno rivolto verso il mare, è caratterizzato da un brigantino interrato le cui sovrastrutture sono utilizzate ancor oggi degli allievi dell’Accademia per esercitarsi, sull’albero maestro di circa 25 metri, nella manovra di aprire e chiudere le vele, anche in vista della campagna addestrativa del I° anno sulla nave scuola Amerigo Vespucci. Un addestramento tipico di un passato riconducibile ai tempi della marina velica, rigido e forse anacronistico, ma tuttora di indiscutibile valenza.
Qui i giovani aspiranti cominciano a sognare il loro avvenire seguendo regole severe in un’atmosfera ritmata da allenamenti estenuanti, da test selettivi, da attività formative perché lo scopo di questa prestigiosa Accademia è quello di plasmare al senso del dovere e al culto della Patria e dell’Onore i futuri ufficiali creando una forma mentale e fisica che li accompagnerà sempre nel loro percorso professionale futuro. Educazione e istruzione sono le due linee guida che concorrono alla formazione degli allievi che andranno a coprire importanti ruoli operativi di comando, ma dovranno anche saper gestire il personale loro affidato in mare e a terra.
L’Accademia Navale per l’imponenza della sua struttura, con la sua storia, con le sue tradizioni rimane il fiore all’occhiello, l’orgoglio della città di Livorno e rappresenta un’istituzione universitaria militare di eccellenza riconosciuta in tutta la nazione.
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