Lavoro e persone disabili, un binomio spesso difficile: convegno nella sala Pamela Ognissanti

Il dibattito si è tenuto il 15 settembre

Un momento del convegno
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Pubblicato ore 16:oo

  • di Donatella Nesti

LIVORNO – La Legge 68 del 1999 recita “La presente legge ha come finalità la promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato”.

Di questo si è discusso a lungo durante il convegno che si è tenuto venerdì 15 settembre nella sala Pamela Ognissanti di Piazza Saragat-Corea. Il convegno dal titolo ‘Quale lavoro?’ è stato organizzato dall’Associazione Capire un’H aps e dalla cooperativa sociale Le Livornine.

Il convegno è stato aperto da Alessandra Cirri presidente di “Capire un’H” e coordinato dall’avvocato Maria Barone dell’ Anffas Ets, per il Comune sono intervenuti l’Assessore Andrea Raspanti ed il garante della persone con disabilità Valerio Vergili.

La funzionaria del Centro per l’impiego Daniela Bartalucci ha illustrato a lungo le opportunità e le difficoltà del collocamento mirato. Da parte di tutti i relatori è apparso evidente che le persone fragili e con disabilità riescono difficilmente ad inserirsi nel mondo del lavoro e molte grosse aziende preferiscono pagare la penale prevista dalla legge pur di non assumere una persona inserita in una categoria protetta.

Eppure sono molte le esperienze dove lavorano persone con disabilità come le cooperative e le imprese sociali. Tra queste La pecora nera di Lucca, relatore Adolfo Ragghianti, Blu Cammello e Brikke-Brakke delle quali hanno parlato lo psichiatra Giuseppe Martucci, Mitsi Plavier, Federico Beconi e Leonilde Oliviero, la fondatrice di Arnia che fornisce un’educazione digitale ottenendo l’inserimento lavorativo di giovani esperti. Infine la nuova realtà di Wonder-cucina ed oltre, presidente Morena Campani, recentemente aperto nel quartiere Venezia gestito da volontari, con l’inserimento di disabili e fragili preparati attraverso corsi di formazione.

Alcuni genitori hanno lamentato lo scarso collegamento tra la scuola, la sanità e il mondo del lavoro ed hanno denunciato ‘l’abbandono’ dei propri figli fragili o con disabilità alla fine del percorso scolastico. Una giornata di riflessione e di proposte con la speranza che le attese di una popolazione sensibile e numerosa trovino ascolto nei ’piani alti’ della politica e delle istituzioni.

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