La Cespu risponde: “Diamo a questo Natale qualche chance”

Alessia Cespuglio e la sua rubrica Covid and the City

Grafica di Raffaele Commone
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Pubblicato ore 13:00

  • di Alessia Cespuglio

Eccoci amiche e amici
Welcome in Orange Zone!
Abbiamo attraversato la zona rossa e da ieri di nuovo in arancione!
Come state? Oggi la Cespu risponde a commenti e osservazioni arrivate non tramite mail ma da messaggi e discussioni varie.

Rispetto all’articolo della scorsa settimana “Non ci sono più i lockdown di una volta” il gioco di parole sul Lockdown s’è sprecato e quello che mi ha conquistata di più è Lickdown. L’amica che me l’ha suggerito evidentemente, memore del primo lockdown passato in solitaria si dev’essere organizzata per allietare le ore che passano lente, oppure Lovedown che ha suggerito un’altra cara amica ma già a settembre. Tutto ruota intorno a queste benedette relazioni, che ci allietano o meno la vita. Riuscendo a modificare il nostro umore. Specie in vista del Natale. Care amiche e cari amici come lo vedete questo Natale? Io proverò a scrivere per mercoledì “Calendario dell’avvento vs calendario del Dpcm”.

Ma questo Natale che arriva mi rende piena di entusiasmo. Un Natale diverso dev’essere per forza più brutto? diverso non è sinonimo di peggiore. Perché non dare a questo Natale qualche chance? È chiaro che le limitazioni tra comuni renderà tutto assurdo e difficile, specie per i più soli e fragili. Questo è il pensiero che dovrebbe guidarci tutti.

Certo, ieri sono passata da Via Grande perché dovevo prendere una cosa e dopo mezz’ora sono scappata per la quantità di gente a giro. Le domande si sono affollate nella mia mente? Ma una sopra le altre: e quindi perché abbiamo ancora i cinema e i teatri chiusi?
Certo si potrebbe disquisire su tanti tantissimi aspetti del fenomeno “Arancio libera tutti” ma ieri mi sono concentrata su questo argomento a me molto caro.
Davvero la fila per entrare da H&M è meno “pericolosa” di un sano distanziamento a teatro o al cinema o a vedere un bel concerto (magari seduti non esiste mica solo il pogo selvaggio quando si pensa al rock, anche se è veramente fantastico)?

Penso ai nostri allievi, e parlo per tutti quelli che fanno il mio mestiere qui e in tutta Italia: i loro messaggi che continuano a chiedere quando si ricomincia? Le mamme che leggono il Dpcm parola per parola e ci mandano la loro idea “secondo noi si può fare… quando ripartite? “. Penso alle possibilità del nostro lavoro così martoriato da questi eventi. Idem per altri settori, ovviamente. Certo la zona Rossa un po’ l’ha camuffata, Arancione la rende visibile e il Giallo evidenzierà la questione. Cosa ci è necessario adesso: comprare un paio di calze (il motivo per cui sono uscita di casa ieri) oppure “vedere” o “sentire” qualcosa di bello?

In tanti in queste settimane mi hanno chiesto perché Covid and the City non è video? Non lo è semplicemente perché non voglio. Mi volete “vedere”? Quando riaprirà tutto potete vedermi quando volete, riempiendo i teatri, affollando gli eventi, rendendo reale la mancanza del comparto culturale che tanto affolla le vostre bacheche social. Me e tutti gli altri. Io non sono speciale. Sono buffa. Anche bravina dai, si può dire, ma c’è un universo di colleghi e di spazi culturali straordinari da far vivere. Anche qui in città cari miei. E poi diciamoci la verità, il video ha dei vantaggi ma il teatro è un incontro. Senza di voi non è la stessa cosa. Per cui colgo l’occasione per salutarvi e darvi appuntamento a mercoledì con questo messaggio: godetevi la mia assenza!!!! Quando riapriranno i teatri spero di essere tutti i giorni in scena!!!! Di potervi abbracciare e condividere con voi tanti bei momenti. Nel frattempo però leggetemi, spero di farvi compagnia. Come voi la fate a me!

Vi lovvo tutti amiche e amici.
A mercoledì.
La vostra Cespu.

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