“Una divisa scomoda”: spettacolo intenso e attuale sul palco del Teatro Vertigo che dedica la serata a Enzina Conte

Oggi e domani le repliche

Un momento dello spettacolo. Foto: Teatro Vertigo
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Pubblicato ore 16:46

  • di Simonetta Del Cittadino

LIVORNO – A volte siamo costretti ad interpretare un ruolo che non è nostro, perché le circostanze lo impongono. A volte ci ritroviamo a recitare una parte che non ci appartiene perché di fronte agli altri dobbiamo mostrarci così. A volte indossiamo un vestito che ci sta stretto, una divisa scomoda appunto che nasconde la nostra vera identità.

Ecco, una “Divisa Scomoda” è proprio il titolo del lavoro scritto da Alessandro Perullo con la regia di Marco Conte in scena ieri sera, 13 ottobre (con replica stasera, 14 ottobre ore 21 e domani ore 17) al teatro Vertigo, in cui viene narrato uno spaccato di Livorno durante la seconda guerra mondiale; una storia che ha al centro una famiglia labronica che come tante ha creduto in una guerra lampo ed ora si trova ad affrontare le terribili conseguenze dell’odio e delle repressioni fasciste. Ma Ottorino, dirigente della milizia, riesce a barcamenarsi in tanto orrore, indossando giocoforza un vestito che non è il suo ma che gli servirà per salvare la sua vita e quella dei suoi familiari.

Foto: Teatro Vertigo

Il racconto di Perullo è molto intenso e nonostante siano trascorsi 80 anni da quegli eventi, è ancora attualissimo, alla luce anche dei tragici accadimenti che ci accompagnano: la guerra è un baratro che porta solo odio e morte, sparigliando anche le carte dell’amicizia!

Sul palco la narrazione di una la pagina dolorosa di Livorno ferita a morte interpretata dai bravi attori che hanno interpretato il lavoro di Perullo, Anna Arbore, Fabio Favilli, Leonardo Demi, Tiziano Pettirossi, Sidonia Bagnoli e Cecilia Bellanca. Una bella prova per Laura Persico, un’intensa Rosa, per lo stesso Perullo nella parte del protagonista e per l’amico Massimiliano Bardocci che ha lasciato i panni della vecchia popolana, indossando l’improbabile “montura” di un capo fascista, a cui la divisa però non va affatto stretta e che pagherà poi cara la sua militanza al regime.

Perullo e Bardocci. Foto: Teatro Vertigo

Una serata particolare possiamo dire, anche perché dedicata alla carissima Enzina Conte, che proprio il 13 ottobre di cinque anni fa ci ha lasciato per portare la sua arte attoriale davanti ad una platea assai più vasta; eppure noi siamo certi che il suo caro sorriso aleggi ancora nella platea del Vertigo per incoraggiare il teatro e chi lo fa in questi difficili momenti.

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