
Pubblicato ore 12:00
- di Glauco Fallani
LIVORNO – Ieri alle 18 nella Sala degli Archi della Fortezza Nuova si è tenuta la vernice dell’interessante mostra: “Oikos animate dimore”, personale di Riccardo Ruberti curata da Nicola Miceli e promossa dal Comune di Livorno, dal Comitato organizzatore Coppa Ilio Barontini e da Fortezza Village.
La serata inaugurale, alla presenza di un pubblico intervenuto numeroso, è stata arricchita dal Live-set a cura di Massimo Ruberti e David Marsili, che hanno intrattenuto i visitatori sulle note di una performance musicale ambient specificatamente pensata per l’evento.

Nel soffermarsi a osservare le belle opere esposte, oltre che porre l’attenzione sull’indubbia perizia prettamente pittorica del bravo esecutore, ci si accorge che fanno parte di due cicli mai presentati prima. Questi sono legati tra loro da un’unica interessante, quanto attualissima concezione, indissolubilmente legata a un modello che vede l’interdipendenza tra esseri viventi e il sistema di relazioni nel quale sono immersi come parte fondante dell’evoluzione.
I cicli presenti sono due: “Close up” (letteralmente ravvicinamento) atto a rappresentare l’adozione di un metodo teso a mostrare connessioni tra i regni naturali esistenti partendo da un’analisi del ravvicinamento e quindi della microestetica e “Secret Garden”, il ciclo più recente, dove il pittore fa esplicito riferimento al concetto di dimora.
Devo dire che girare per la mostra, che consiglio caldamente di visitare, è stato assai piacevole. A un occhio attento non può sfuggire il profondo studio che c’è stato a monte di quel che lì si può vedere: le conchiglie, per esempio, veri e propri esoscheletri viventi che sembrano essere portatori dell’impronta vitale e abitazione dell’organismo che fu, o gli studi sugli alberi (che mi si dice essere più recenti) anch’essi dimore silenziose ricolme di energia vitale. Ecco dunque che il vocabolo greco OIKOS (Dimora – termine da cui deriva la parola ecologia) inteso come studio della Dimora Terra o, più precisamente, come studio delle relazioni che legano tra loro ogni abitante del pianeta, messo in evidenza nel dare un titolo alla bella mostra finisce col risultare più che appropriato.

Il filo conduttore che accompagna gli sguardi da un’opera all’altra mette, senza ombra di dubbio, al centro lo studio della dimora concreta e di ogni organismo che attualmente la abita o l’ha abitata. Un luogo sacro, insomma, e assolutamente segreto per provare a meditare con l’Artista sulle dinamiche interiori.
L’artista
Riccardo Ruberti è conosciuto da anni in città e particolarmente apprezzato per le sue opere, alcune delle quali fanno parte di importanti collezioni internazionali a Londra, Abu Dhabi, Amsterdam, Roma.
Apprezzabile e non secondaria è la sua attività di docente di Discipline grafiche e pittoriche (attualmente insegna presso il Liceo Artistico IIS Vespucci-Colombo di Livorno). Si tratta di un pittore dotato di grande maestria, capace di produrre sempre opere più che accattivanti, un Artista preparato, relativamente giovane ma assolutamente promettente per il prossimo futuro: nel 2021 è stato selezionato tra gli undici pittori italiani per l’arte contemporanea a Fremantle, Australia in collaborazione con Arte Arechi.
Orari e catalogo
Il Catalogo della mostra con testi di Luigi Bernardi e Nicola Micieli, progetto grafico e stampa a cura di Studio Euro Budget, può essere acquistato presso la mostra che, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 25 giugno, tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00.
Le immagini sono di Glauco Fallani
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