A Firenze “Reaching for the Stars”, oltre 50 grandi artisti celebrano l’arte contemporanea

A Palazzo Strozzi, da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye

La rivoluzione siamo noi, Maurizio Cattelan
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Pubblicato ore 07:00

  • di Glauco Fallani

FIRENZE – Ad accogliere i visitatori nel magnifico cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi a Firenze, nonché gli innumerevoli turisti di passaggio, c’è un razzo spaziale realizzato da Goshka Macuga. L’oggetto, di enormi dimensioni, funge da richiamo per ogni amante dell’Arte contemporanea che sia giunto a Firenze anche allo scopo di percorrere l’itinerario ideale proposto da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi.

Razzo spaziale, Goshka Macuga

Reaching for the Stars – da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye” è il titolo dell’ottima mostra che, in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi (dal Piano Nobile alla Strozzina) è stata allestita per celebrare i trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più importanti raccolte d’arte contemporanea a livello mondiale. Collezione dalla quale provengono le oltre settanta opere in mostra, appartenenti ad una cinquantina di Artisti.

Unfired Clay Torso, Mark Manders

Cinquanta interpreti tra i quali spicca la presenza di alcune tra le stelle più grandi dell’arte contemporanea internazionale. Maurizio Cattelan, Damien Hirst, Anish Kapoor, Paola Pivi, Lara Favaretto, Cindy Sherman, Sarah Lucas, Barbara Kruger, Lynette Yiadom-Boakye, William Kentridge, Rudolf Stingel, Josh Kline, Berlinde De Bruyckere, Pawel Althamer, Shirin Neshat molti altri sono gli autori di pitture, sculture, installazioni, fotografie e video atte ad indagare con ottica originale, e in non pochi casi sorprendente, gli ultimi quattro decenni dell’arte contemporanea.

Nixe, Thomas Schütte

Opere fondamentali come 1000 Names (1983) di Anish Kapoor o Love Is Great (1994) di Damien Hirst arricchiscono la mostra, come la puntuale ampia selezione di lavori di Maurizio Cattelan, artista centrale per un’esplorazione dell’arte italiana tra anni Novanta e Duemila. Straordinarie anche la scultura in materiali organico Self-Portrait (1993) di Pawel Althamere, quelle di Berlinde De Bruyckere, Mark Manders e Thomas Schütte. Una selezione, insomma, che si è dimostrata capace di tenere alta l’asticella del livello qualitativo regalando ai più attenti tra gli amanti del contemporaneo lo spaccato di un animatissimo periodo creativo.

Self-Portrait, Pawel Althamer

Prima di concludere, anche per rispondere alla richiesta di alcuni lettori non del tutto favorevoli all’Arte contemporanea, intendo descrivere più a fondo almeno una tra le opere presenti. Si tratta di “La rivoluzione siamo noi” di Maurizio Cattelan, Artista che fa della dissacrazione il suo elemento distintivo. Cattelan in quest’opera “colta” risalente al 2000 evidenzia tutta una serie di riferimenti a Joseph Beuys, pittore, scultore e performance artist tedesco e a Marcel Breuer celeberrimo architetto e designer modernista collegando il proprio operato con la memoria dei due grandi. Appende, infatti, per il bavero la propria caricatura in cera a una cruccia a suo tempo disegnata dal designer a cui si riferisce e fa sì che il pupazzo indossi un vestito in feltro atto a citare “Filzanzug”, opera di Joseph Beuys che lo connotava immediatamente, risalente addirittura al 1970. Anche nel titolo può essere riscontrata un’altra citazione di Beuys; “Die Revolution sind Wir”, testo presentato a Napoli nel 1971, in traduzione: “La rivoluzione siamo noi”).

La rivoluzione siamo noi, Cattelan

Informazioni

La mostra, promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, è stata inaugurata il 4 marzo scorso e sarà visitabile fino al 18 giugno 2023 tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 20.00 con prolungamento dell’orario il giovedì fino alle 23.00.

Contatti: info@palazzostrozzi.org – 055 2645155.

Biglietti disponibili anche online, clicca qui.

Il catalogo: “Reaching for the Stars – Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye” è stato curato da Arturo Galansino ed edito da Marsilio Arte (edizione italiana 224 pagine).

Le foto sono di Glauco Fallani

  • Return the world the fat lady, Adrian Villar Rojas

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