
Pubblicato ore 07:00
LIVORNO – Inaugurazione questo pomeriggio, 5 ottobre, nella sede della Fondazione Livorno (piazza Grande, ore 17.30) della mostra dedicata a Gino Romiti dal titolo “La Beata Riva. Gino Romiti lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte“. L’esposizione è promossa da Fondazione Livorno, Fondazione Livorno – Arte e Cultura e Comune di Collesalvetti e curata da Francesca Cagianelli. Mentre domani, il 6 ottobre, verrà inaugurata alla Pinacoteca Servolini di Collesalvetti (via Umberto I, 63 – ore 17), sì perché questa mostra è divisa in due parte e in due luoghi diversi.
La mostra, che rimarrà fino al 16 febbraio, si compone di 80 opere dedicate a Gino Romiti (Livorno, 5 maggio 1881 – Livorno, 19 settembre 1967) e al cenacolo divisionista e simbolista formatosi nella Livorno tra il primo e il secondo decennio del XX secolo.
Saranno cinque le sezioni, di cui le prime due, dedicate rispettivamente al credo estetico e alla maturità artistica di Gino Romiti, “Il credo artistico di Gino Romiti dalla lezione di Guglielmo Micheli al verbo di Vittore Grubicy De Dragon” (I sezione) e “La gioia infinita: verso l’Eterna melodia” (II sezione), sono state allestite presso la sede di Fondazione Livorno e attestano la parabola stilistica dell’artista, formatosi nell’ambito alla Scuola di Micheli insieme ad una multiforme e aggiornata compagine di artisti e convertitosi tra il 1902 e il 1904 al divisionismo di Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo, come testimoniano alcuni bozzetti di cartoline inedite confezionate per l’amico Adriano Baracchini Caputi, riprodotte per la prima volta nel catalogo della mostra.
Le tre successive sezioni, rispettivamente, “Sulle ali delle chimere. Gino Romiti nella Livorno di Enrico Cavacchioli” (III sezione), “Il Volto dell’Azzurro. Protagonisti e Cenacoli sulla riva del Tirreno tra la scuola di Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte” (IV sezione) e “Seduzioni e incantesimi di carta. Il mito fatale della Sirena nella grafica del Simbolismo e Art Nouveau”, sono invece visitabili presso la Pinacoteca Comunale Carlo Servolini e costituiscono un affondo sulla produzione simbolista di Romiti.
Questa mostra costituisce un’occasione unica per assaporare una stagione culturale estremamente importante per la Livorno primonovecentesca, pervasa dalla diffusione del verbo di Gabriele d’Annunzio e dall’estetica dello scrittore e filosofo Angelo Conti (Roma, 21 giugno 1860 – Napoli, 8 luglio 1930).
“La Beata Riva. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte” è una sorta di prosecuzione strategica, ma anche e soprattutto scientifica di quella precedentemente realizzata alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, “Dans le noir. Charles Doudelet e il simbolismo a Livorno” (30 settembre 2021 / 20 gennaio 2022), in quanto intende ricomporre l’assetto storiografico relativo alla carriera di Gino Romiti attorno alle vicende del simbolismo diffuso nella Toscana primonovecentesca, da Firenze a Livorno, grazie alla presenza del belga Charles Doudelet.
Informazioni
Fondazione Livorno: tel. 0586.826133 – info@flartecultura.it – www.fondazionelivorno.it.
Visite guidate in Fondazione dal lunedì al venerdì su appuntamento (Diderot servizi alla Cultura 339.8289470 info@coopdiderot.it); per le visite delle scuole contattare Cooperativa Itinera (0586.894563 – didattica@itinera.it).
Pinacoteca Servolini: 0586.980251 – 392.6025703 – pinacoteca@comune.collesalvetti.li.it.
Visite tutti i giovedì, ore 15.30-18.30 e su appuntamento per i gruppi e le scolaresche visite guidate su prenotazione
© Vietata la riproduzione
Lascia un commento