
Pubblicato ore 11:14
- di Valeria Cappelletti
LIVORNO – Una serata di grande allegria, dedicata alla storia della musica, spaziando dall’Operetta al Cafè Chantant, dalla canzone napoletana all’Opera, senza tralasciare alcuni divertenti sipari dedicati al teatro.
Nel fresco del giardino dei Platani di Villa Henderson, sede del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, è andato in scena ieri sera, 22 luglio, lo spettacolo “Modigliani e la musica del suo tempo 1884-1920“, con lo scopo di celebrare il ricordo del grande artista livornese nato proprio nel mese di luglio, il 12 luglio 1884. Protagonista della serata la Compagnia Lirica Livornese.
Tanto il pubblico presente per questo spettacolo che ha visto la conduzione di Franco Bocci, direttore artistico della Compagnia. Bocci ha illustrato ai presenti le tappe principali della musica nel periodo in cui visse Amedeo Modigliani, circa 30 anni di storia, dato che l’artista livornese morì alla giovane età di 35 anni. Nel corso della serata si sono dunque avvicendate arie di Pietro Mascagni, Giacomo Puccini e Ruggero Leoncavallo, la musica del Varietà italiano, dei Cafè Chantant parigini, della canzone napoletana, dell’Operetta, ma anche il teatro di Ettore Petrolini.
Bravissimi coloro che si sono avvicendati sul palco: dallo stesso Franco Bocci che, oltre al ruolo di conduttore, si è cimentato anche nell’esecuzione di “Occhi di fata” di Beniamino Gigli; passando per il soprano Bianca Barsanti, poliedrica interprete musicale, capace di trasmettere con grandissimo sentimento e trasporto le arie da lei eseguite. Nel corso della serata, Barsanti ha cantato “Il valzer di Musetta” da “La Boheme” di Giacomo Puccini, “Chi il bel sogno di Doretta” ancora da Puccini, da “La Rondine” e “Sì” di Pietro Mascagni.
Poi il baritono Michele Pierleoni, raffinato cantante e attento conoscitore dell’arte di Modigliani, nonché presidente del Gruppo Labronico, che ha raccontato alcuni aneddoti sulla vita di Amedeo come il suo rapporto con il Caffè Bardi, per poi passare al bel canto eseguendo l’opera giovanile di Mascagni “La serenata“, la divertente “Aria di Tartaglia” da “Le Maschere” ancora di Mascagni, la canzone “Malia” di Francesco Paolo Tosti di fine Ottocento e infine “La strada nel bosco“.
Proseguendo con il tenore Massimo Gentili a cui è andato il compito di presentare al pubblico la bellissima “Mattinata” di Ruggero Leoncavallo, il brano “Io conosco un giardino” dall’Opera “Maristella” di Giuseppe Petri e “Voglio vivere così“, canzone scritta nel 1941 da Giovanni D’Anzi e Tito Manlio, interpretata per la prima volta da Ferruccio Tagliavini in piena Seconda Guerra Mondiale e portata al grande successo da Claudio Villa.
Nel corso della serata non sono mancati i divertenti sipari dell’attore Matteo Micheli che ha, prima, interpretato un gendarme francese che diffonde la notizia della chiusura della prima mostra di Modigliani a Parigi nel 1917, considerata troppo scandalosa per la presenza di nudi femminili; poi offre al pubblico un simpatico spaccato di teatro dell’assurdo con “I salamini” di Ettore Petrolini.
Altrettanto divertente la soubrette Paola Pacelli protagonista dell’esibizione di “La spagnola” un classico della musica italiana e di “Lilì Kangi“, la sciantosa (da chanteuse in francese, cioè cantante), esibendo abiti in perfetto stile Belle Epoque e Cafè Chantant.
Naturalmente tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’esecuzione dal vivo della musica suonata da Stefania Casu al pianoforte.
Alla fine tutti sul palco per il bis e poi un divertente ballo di can can accompagnato dal battito delle mani del pubblico che ha apprezzato molto la serata. Non sono mancati durante lo spettacolo i “bravi” e “brava” rivolti agli artisti e i commenti positivi.
Le foto della serata sono di Valeria Cappelletti
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