Nada sul palco del The Cage: grande carisma ed energia

Ha presentato anche i brani del nuovo disco

Nada sul palco del The Cage
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Pubblicato ore 10:00

  • di Glauco Fallani

LIVORNO – È sempre una gran cosa sentire cantare Nada a Livorno e così è stato pure ieri notte, 25 novembre, quando intorno alle 22 e 45 è salita sul piccolo palco del The Cage, in via del Lazzeretto per presentare una serie di brani tra i quali quelli tratti dal suo ultimo disco “La paura va via da sé se i pensieri brillano” (La Tempesta Dischi – Santeria/Audioglobe).

Un album che è uno scrigno contenente dieci brani inediti che lei stessa ha scritto e messo in musica. Si può quindi tranquillamente parlare di cantautrice direi molto “impegnata” e, per lo meno di questo livello, non è che ce ne siano molte in giro. Testi unici nel loro genere, criptici, ipnotici capaci di spiazzare, profondi ed essenziali, magistralmente interpretati, ampiamente capaci di testimoniare la continua evoluzione stilistica di questa Artista con la A maiuscola che si presentata davanti al proprio pubblico senza artefici o compromessi. Capace di sbalordire del tutto chi ha ancora negli occhi e nell’udito la Nada dei primi enormi successi popolari.

Nada, al secolo Nada Malanima, esordì nel 1969, appena quindicenne, al Festival di Sanremo con “Ma che freddo fa”; un brano dall’immenso successo nazionale e internazionale. Nel 1971, a soli diciassette anni, si tolse la soddisfazione di vincerlo il festival con un’altra popolarissima canzone “Il cuore è uno zingaro”. Poi altri successi. Tutto facile, insomma. Ma è proprio da lì che comincia a definirsi la sua personalità artistica vera e propria. Quelle prime avvisaglie di una maturità “eterodossa” rispetto ai canoni classici della musica pop che man mano, e tra mille difficoltà, si radicherà a tal punto da fare di lei (a mio avviso) la grande autentica donna/cantante che sul palco del Cage si è presentata ieri sera davanti a un folto pubblico.

A che fu dovuta la svolta iniziale che tanto tempo fa cambiò l’incedere artistico di Nadia Malanima? Direi, e credo che la stessa Nada condivida il mio pensiero, l’incontro con un personaggio tra i più geniali ma anche ampiamente ignorati della musica italiana, un uomo partito dall’ambiente livornese come lei, Piero Ciampi cantautore che non pochi definiscono pure Poeta. Un Piero Ciampi, come non dirlo, in quegli anni agli antipodi rispetto alla carriera fino a lì quasi trionfale del ”Pulcino del Gabbro”. Non saprei dire come, non saprei dire perché ma nel 1973 nacque “Ho scoperto che esisto anch’io”. Un album di brani scritti per Nada dallo stesso Ciampi. Fu da lì che partì la nuova Nada, non più la ragazzina che piaceva a tutti, idolatrata dai coetanei, ma Nada Malanima, una donna consapevole del proprio ruolo e della necessità di scegliere percorsi sempre più in salita. Fu così che nacque: “Il domatore delle scimmie”, frutto della collaborazione con la “Reale accademia di Musica”, uno dei gruppi d’avanguardia di quegli anni. Nel 1976 uscì “Nada”, album contenente ben quattro brani scritti per lei da Paolo Conte ed altri da Piero Ciampi. Nel 1992 uscì l’album “L’anime nere”. Nel 1994 prese corpo il progetto “Nada Trio” (trio acustico con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti) che tra i molti premi e riconoscimenti di critica ottenne il prestigiosissimo “Premio Tenco”. Un percorso che sicuramente contribuì ad allontanare la cantante dalle vestigia e dal clamore della Pop music ma che d’altro canto le dette la consapevolezza di essere completamente padrona delle proprie scelte per il futuro.

Sta lì, nel 1999, il grande passo con un nuovo album prodotto da Mauro Pagani interamente scritto, musica e testi, da lei. Il bellissimo disco contiene la canzone “Guardami negli occhi” con la quale Nada tornò nuovamente a partecipare al Festival di Sanremo di quell’anno. Completamente un’altra persona, un altro genere di Artista rispetto alla vincitrice del Sanremo del 1971. Una cantautrice a tutto tondo, un’Artista forse di nicchia, ma non troppo, che ha conosciuto il successo, l’enorme successo e che, da anni, non ha nulla da dimostrare se non a se stessa.

Capace di presentarsi al pubblico, come alla grande ha saputo fare ieri sera, perfettamente sul pezzo, energia da vendere, senza strafare ma spingendosi sempre un po’ più in là per placare uno spirito evidentemente inquieto e mai del tutto soddisfatto che l’accompagna nella vita.

Un’altra prova insomma, nella Livorno che di fatto l’ha formata, una prova di classe degna dei più bei teatri di Parigi. La piccola grande prova dell’interprete di quel che lei stessa scrive, assolutamente in grado di capire le tendenze in atto e di tanto in tanto, perché no, di superarle per trovarsi in nuove vie.

Grande Nada Malanima! Tu esisti, ogni tanto ho il privilegio di poterti ascoltare e ne sono assai contento. Apprezzo molto il tuo lavoro.

Le foto sono di Glauco Fallani

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