La Torre del Marzocco: superba opera antica, simbolo del potere fiorentino a difesa di Livorno

I Medici spesero l'enorme cifra di 100mila fiorini d'oro per acquistarla

Disegno di Maria Cristina Manetti
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Pubblicato ore 14:00

  • di Patrizia Caporali

Continuando a passeggiare nella città di Livorno alla scoperta di angoli particolari ed entrando all’interno delle aree portuali, ci troviamo davanti a una superba opera antica, da qualcuno definita la più bella torre delle coste italiane.

È la Torre del Marzocco, un’opera realizzata dal Governo fiorentino, presumibilmente intorno alla seconda metà del XV secolo quando questo tratto di costa era scenario di battaglie, mentre l’antico porto pisano si stava interrando. Livorno rappresentava uno sbocco marittimo importante e Firenze, in nome dell’accesa rivalità con i genovesi, non ebbe difficoltà a spendere l’enorme cifra di 100.000 fiorini d’oro per acquistarla e farne una sua proprietà.

Rimane incerto l’autore di questo progetto che alternativamente viene attribuito da Leon Battista Alberti a Filippo Brunelleschi o a Lorenzo Ghiberti, ma indubbia è la forte somiglianza con la Torre dei Venti situata nell’Agora di Atene, così come il nome Marzocco è senza dubbio riferito al leone rampante emblema del potere fiorentino.

Una struttura imponente, a pianta ottagonale con sette piani, rivestita in marmo bianco che presenta i venti scolpiti in bassorilievo sulle otto facce, mentre all’ultimo piano sono intagliati i quattro emblemi fiorentini: il giglio, la croce del popolo, il marzocco della repubblica, il drago ghibellino sotto gli artigli dell’aquila guelfa. In alto sulla cuspide, un tempo era fissata una banderuola dalla forma di leone rampante in rame dorato che ruotava secondo il vento, perduta poi nel 1737 a causa di un fulmine.

Sicuramente l’imponente torre, costruita a scopo difensivo per avvistare l’arrivo di navi nemiche, era anche un segnale di potenza che la Repubblica Fiorentina aveva voluto dare ai nemici genovesi dominatori di Livorno prima dei loro.

Nel secolo XVI, il duca Alessandro de’ Medici circonda la torre con un piccolo fortilizio dotato di magazzini e locali per corpi di guardia e soldati che si rivelerà di grande utilità durante il famoso assedio alla città nel 1496 e in occasione della indomita difesa di Livorno dagli attacchi austriaci nel 1849.

Già agli inizi del secolo, la torre era unita alla terra per mezzo di una striscia di terra e vi si accedeva tramite un ponte levatoio posto all’altezza del primo piano, più tardi, intorno al 1930, nell’area limitrofa furono creati alcuni stabilimenti balneari, detti Bagni arenosi del Marzocco, poi scomparsi per la costruzione del Nuovo Porto industriale, all’interno del quale la torre è rimasta inglobata.

Oggi esiste un progetto per dare una nuova acquaticità e rendere di nuovo visitabile questo gioiello rinascimentale che ha finito per trovarsi nel posto sbagliato, soffocato fra gru e container e piuttosto difficile da raggiungere. Un vero peccato perché da lassù, nelle giornate più limpide sarebbe possibile vedere le Alpi Apuane, l’arcipelago toscano e la Corsica, ma la sua imponente bellezza continua a essere citata ed elogiata da sempre come uno tra i monumenti simbolo della città labronica.

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