
LIVORNO – Domani, giovedì 19 luglio, e mercoledì 25 luglio Livorno parteciperà ai due anniversari legati alla fine della dominazione nazifascista sulla nostra città e sull’Italia.
Il 19 luglio 1944 i partigiani del Comitato di Liberazione Nazionale, seguiti dai reparti della V Armata degli Stati Uniti, entravano nella nostra città – dopo anni di occupazione, distruzioni e bombardamenti – liberandola dai nazifascisti.
In ricordo della caduta del nazifascismo, domani si svolgeranno le seguenti iniziative:
alle ore 9.30 al Sacrario del Castellaccio, onori militari e civili alla Lapide ai Caduti Partigiani (ritrovo alle ore 8.30 in piazza del Municipio per trasferimento in pullman);
alle ore 10 in via Ernesto Rossi, deposizione di una corona al Bassorilievo al Partigiano, a cura di ANPI, ANPPIA, ANEI e ANED;
alle ore 10.30 a Palazzo Comunale, in Sala delle Cerimonie, saluto del sindaco Filippo Nogarin ai rappresentanti delle istituzioni civili e militari cittadine; è prevista una prolusione tenuta da Marco Manfredi, di ISTORECO Livorno (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea).
Mercoledì 25 luglio invece Livorno si unisce alle celebrazioni nazionali relative alla caduta del nazifascismo, di cui quest’anno si celebra il 75° anniversario. Di seguito il programma delle iniziative:
alle ore 10 deposizione corona al Monumento ai Perseguitati politici, che si trova nel “Parco Antifascisti e Perseguitati dal fascismo”, nella pinetina di viale della Libertà;
alle ore 10.30, la consegna, da parte di ANPPIA, di una targa al contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo, quale riconoscimento dell’impegno profuso dall’Accademia Navale di Livorno e da tutta la Marina Militare Italiana nel trasmettere il rispetto dei principi costituzionali alle nuove generazioni, e per l’operato a favore della pace e della solidarietà internazionale;
alle ore 20.45 all’Arena Fabbricotti (viale Libertà) proiezione a ingresso gratuito del bellissimo film “1945” di Ferenc Török, con breve presentazione di Vittorio Mosseri e Roberto Rugiadi (figlio di Frida Misul, ebrea livornese tornata viva dal campo di concentramento di Auschwitz).
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