Da Extrafactory “Moby Prince. Il tempo e l’istante”, una mostra che ha un’anima

L'evento fa parte delle 5 iniziative di Effetto Collaterale

Una delle foto in esposizione. Foto: Novi
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Pubblicato ore 14:00

  • di Gianluca Donati

LIVORNO – Sono passati esattamene 30 anni da quell’incredibile tragedia del Moby Prince e rimane incancellabile nella memoria di tutti, un evento che vide ben 140 persone perdere la vita in circostanze che ancora oggi non sono chiare, e i familiari dei defunti sono ancora in attesa di verità e giustizia.

Per commemorare questa ricorrenza, sono state organizzate una serie di eventi, tra i quali, la mostra “Moby Prince. Il tempo e l’istante”; un’esposizione di suggestive fotografie in bianco e nero che evocano efficacemente i fatti e le emozioni di quel giorno e dei successivi: immagini dell’incidente, dei tardivi soccorsi, delle manifestazioni dei familiari addolorati che negli anni hanno tenuto viva la memoria e aspettano ancora una risposta esaudiva che purtroppo tarda ad affermarsi. Foto tecnicamente efficaci e ricche di significato, una mostra quindi che ha un’anima.

L’esposizione è organizzata dal fondo fotografico dell’associazione 140, e si svolge nello spazio espositivo di Extrafactory, presso via della Pigna d’oro, 2. Le foto in mostra sulle pareti sono tutte realizzate dal fotografo Novi. Altri scatti sono disponibili in apposite cassettiere, realizzate da vari fotografi. Sono disponibili anche ritagli di giornali che documentano la tragedia, e una videoproiezione che consente di accedere ad altro materiale relativo al tema.

Fabrizio Razzauti che gestisce la galleria ci ha rilasciato una breve dichiarazione per illustrare l’iniziativa culturale. “Questa è una mostra – spiega Razzauti – che come dice il titolo del progetto Documenta 30 (relativo al trentennio che ci separa dalla data di quella tragedia) è una vera e propria chiamata alla memoria per la città di Livorno, per i cittadini livornesi che hanno ancora questa ferita aperta di un dramma irrisolto, ma vuole essere anche una chiamata alla memoria di tutti i cittadini, non solo quelli che sono stati coinvolti direttamente. Abbiamo preso dei documenti storici, non siamo andati a intervenire con scansioni, abbiamo raccolto testimonianze dall’archivio dell’associazione 140 e le abbiamo lasciate intatte come sono visibili nella mostra. Avevamo anche pensato di scansionare le foto e modernizzarle o renderle di dimensioni più grandi, però in realtà l’obiettivo che c’eravamo prefissati era proprio quello di andare a prendere le documentazioni e lasciarle nella loro originalità; sono foto di testimoni dell’epoca, nei giorni immediatamente successivi al disastro. Questo è un evento dei cinque organizzati da Effetto collaterale e che si inserisce in Documenta30, una chiamata alla memoria perché ancora oggi aspettiamo la verità su queste 140 vittime che io ho definito in questi giorni, morti inspiegabilmente”.

La mostra sarà vistabile fino al 15 maggio dalle ore 16 alle ore 19 (il 15 maggio anche dalle ore 10 alle ore 13).

Accanto a questa mostra, ricordiamo quella all’Ex Magazzino Ebraico dal titolo “Oggetti di una strage”.

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