
Pubblicato ore 12:00
- di Patrizia Caporali
Inutile dire che Viterbo è una città bellissima, ricca di affascinanti testimonianze storiche, famosa per essere stata seppur brevemente sede pontificia; c’è solo da aggiungere che vanta un primato non indifferente: Viterbo ha il quartiere medievale più grande d’Europa.
Ci troviamo a San Pellegrino, un quartiere che sembra una foto di altri tempi con scorci incantevoli, stradine pittoresche costeggiate da antichi palazzi, abitazioni duecentesche, archi, loggiati e torri, quelle case-torri erette a scopo sia abitativo sia difensivo, là dove le mura non riuscivano a racchiudere e proteggere tutte le zone della cittadina.
Qui il tempo sembra essersi fermato, le costruzioni sono sopravvissute conservando l’assetto urbanistico dell’epoca, caratterizzato da una via principale che attraversa la contrada e sfocia poi in graziose piazzette. E tutto ha un aspetto omogeneo di colore grigio scuro, perché edifici e pavimentazione stradale sono in peperino e in pietra basaltica, entrambi di origine vulcanica e facilmente reperibili nella zona.
Le architetture, realizzate da artisti locali formati alla scuola di artisti lombardi, presentano delle tipicità davvero significative. Infatti a San Pellegrino troviamo le case a ponte che, oltre ad assicurare staticità agli edifici collegati, creano dei suggestivi passaggi coperti con quei doppi archi, ma ci sono anche le case con il profferlo, la tipica scala esterna a una sola rampa che permetteva l’accesso al piano superiore, mentre spesso al piano terra si trovava la bottega o con il richiastro, cioè il cortile interno delimitato da tre abitazioni e arricchito dal giardino.
Al centro del quartiere, nella omonima piazza, la Chiesa di San Pellegrino del 1045, il complesso del Palazzo degli Alessandri, dimora nobiliare su tre piani di una potente famiglia di parte guelfa e, sul retro, l’elegante Torre Scacciaricci.
Il quartiere medievale di San Pellegrino è la zona più affascinante della città, è un luogo che per la sua unicità offre tante manifestazioni particolari, come San Pellegrino in fiore, Ludika 1243 e mille altre occasioni che richiamano puntualmente numerosi turisti.
Entrare a San Pellegrino significa aprire le porte del tempo per affacciarsi su un Medioevo ancora intatto e avviarsi in un gomitolo di vicoli, inebriandosi con il profumo di una realtà così remota ma sempre viva e suggestiva.
© Vietata la riproduzione
Lascia un commento