Tre le “domus” inaugurate a Pompei

Scavate parzialmente negli anni Cinquanta

Un momento della mostra "Tesori sotto i lapilli", arredi e gioielli dall'Insula Occidentalis. In esposizione all'Antiquarium degli scavi di Pompei dall'11 aettembre 2017 al 31 Marzo 2018, Napoli 11 settembre 2017. L'intero percorso sbalordisce per i ricchi arredi e le pitture parietali che si possono ammirare. Appartengono a una delle case più note del grandioso complesso delle ville urbane dell'Insula Occidentalis (quartiere all'estremità occidentale della città antica) la Casa del ''Bracciale d'Oro'', chiusa da decenni al pubblico e oggi non visitabile per interventi di restauro e valorizzazione che restituiranno l'intero complesso alla fruizione. Ma proprio quel bracciale d'oro che ha dato il nome alla domus citata, rappresenta oggi uno degli oggetti di maggiore valore e bellezza dei reperti dell'antica Pompei. Reso ancora più prezioso perché rinvenuto al polso di uno dei fuggiaschi il cui corpo, in questa mostra, è ridotto a un calco insieme al gruppo di persone che trovarono la morte nel tentativo di fuggire allo sterminatore partenopeo. Il grande bracciale in oro pesa più di mezzo chilo (610 grammi) ed era indossato da una delle vittime che tentava di fuggire. Il gioiello è caratterizzato nella parte terminale da due teste di serpente affrontate che reggono tra le fauci un disco con il busto della dea Selene (Luna). La dea è una fanciulla con il capo coronato da una mezzaluna circondata da sette stelle e solleva le braccia per trattenere un velo rigonfio. Un altro fuggiasco portava invece con sé una cassettina in legno e bronzo con 40 monete d'oro e 175 in argento, anch'essa esposta. ANSA/CESARE ABBATE
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POMPEI- La Soprintendenza del Parco archeologico di Pompei rinnova anche quest’anno la tradizione di riaprire le “domus” recentemente restaurate per i ‘visitatori di Natale’.

Uno scambio di auguri nella città antica al quale hanno partecipato oggi il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, il direttore generale Massimo Osanna, il direttore generale del Grande Progetto Pompei, Luigi Curatoli, insieme con i restauratori ed i tecnici che collaborano alla rinascita della Città antica.

Tre le “domus” inaugurate oggi insieme con una mostra: l’Edificio Domus e Botteghe e le case del Larario Fiorito e del Triclinio all’aperto, scavate parzialmente negli anni Cinquanta da Maiuri e messe alla luce compiutamente alla fine degli anni Ottanta.

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