
- di Patrizia Caporali
Sabbioneta è l’espressione di un sogno, è il sogno di Vespasiano Gonzaga Colonna, condottiero, umanista e mecenate che nonostante l’indole piuttosto violenta, riesce a creare la città ideale, un mondo quasi utopico contrapposto alla realtà, al confine fra aspirazione all’armonia e tendenza alla megalomania.
Una piccola Atene

Giunto in questo luogo a metà del XVI secolo, Vespasiano Gonzaga Colonna, volendo farne una piccola Atene, ricca d’arte e cultura, decide di trasformare il borgo medievale in una roccaforte difensiva ispirata ai canoni della classicità in un punto strategico della Pianura Padana.
E Sabbioneta appare all’improvviso in mezzo alla campagna, in una terra di confine tra tre spicchi delle province di Mantova, Cremona e Brescia, bella, intrigante, decisamente unica nel suo genere, tanto da essere dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, nel 2008.
Gioiello dalle dimensioni ridotte

Un gioiello dalle dimensioni ridotte, costruita secondo un rigido schema ortogonale e protetta da una cinta muraria intatta che si apre con due le porte principali, la Porta Vittoria, più antica, e la Porta Imperiale, tutta rivestita in marmo.
All’interno la vita si svolgeva attorno a due piazze: Piazza Ducale, centro della vita pubblica di Vespasiano e sede del mercato cittadino, e Piazza Armi, luogo deputato all’ozio e al riposo del principe; ancora oggi, superare le mura è come lasciare fuori il presente e immergersi in un’atmosfera tutta rinascimentale che coinvolge e trasporta in un mondo lontano, suggestivo e misterioso.
Tra stradine e vicoli, progettati come una sorta di labirinto per confondere il nemico, ogni costruzione racconta la cultura e la grandezza del suo principe. Tutto è a misura d’uomo, accogliente, curato e trasmette un singolare senso di armonia. La vita pare ferma nel tempo e forse è proprio così, perché il borgo non ha subito grandi alterazioni e Sabbioneta sembra proprio una realtà pietrificata nella sua evoluzione, bloccata al 1591 con la morte del suo artefice.

Tutto è incredibilmente bello! I 97 metri coperti della Galleria degli Antichi, voluta da Vespasiano per custodire i suoi pezzi da collezione e i suoi trofei di caccia, il delizioso Teatro all’Antica, ispirato al Teatro Olimpico di Vicenza, le meravigliose stanze del Palazzo Ducale, luogo di rappresentanza, con i soffitti lignei in elaborato stile manierista, il Palazzo Giardino ricco di fontane, giochi d’acqua e pergolati, luogo consacrato all’otium del duca. E ancora la Chiesa dell’Incoronata, che ospita il monumento funebre di Vespasiano, la Chiesa del Carmine, la Chiesa di Santa Maria Assunta e l’ottocentesca Sinagoga, luogo di culto della comunità ebraica della città.
Perfetto esempio di architettura e cultura rinascimentale, Sabbioneta attrae con quel tono surreale, quasi fiabesco, dove sembra di poter incontrare un Gonzaga in quel labirinto di vicoli, dove la storia e l’eternità rimangono impresse su ogni pietra.
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