Dozza una galleria d’arte a cielo aperto

Oltre cento opere realizzate da nomi prestigiosi dell’arte contemporanea

dozza borgo medievale e galleria a cielo aperto di murales
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  • di Patrizia Caporali

A pochi chilometri da Bologna, sul crinale di una collina che declina dolcemente verso la via Emilia, c’è Dozza, un piccolo borgo medievale coloratissimo, un vero e proprio museo a cielo aperto, dove si possono ammirare più di cento opere realizzate da nomi prestigiosi dell’arte contemporanea.

Qui l’arte diventa paesaggio urbano e arreda i muri delle case, le strade e le piazze, inondando ogni angolo di luce e stili diversi, per aprirsi a squarci improvvisi di colore, secondo la fantasia degli autori.

I murales di Dozza sono la testimonianza di una manifestazione nata negli anni Sessanta, la Biennale del muro dipinto, ripetuta negli anni dispari nel mese di settembre, per arricchire il paese con capolavori sempre nuovi, con tanto di nome dell’artista e anno di produzione, che si vanno ad aggiungere a quelli già esistenti.

Sembra proprio di passeggiare in una straordinaria galleria d’arte, dove ogni opera è perfettamente in sintonia con il contesto che l’accoglie e i colori scelti si intonano con quelli delle case, delle persiane, delle porte, degli archi. Insomma Dozza è come un album da disegno in cui le pareti esterne delle abitazioni sono fogli coloratissimi, pronti a sorprendere i visitatori che giungono qui a cercare il passato e si imbattono piacevolmente in opere di grande modernità.

Dall’ Arcobaleno all’Angelo di Dozza, dal Paesaggio con nuvole al Francobollo gigante, tutto è un susseguirsi di meravigliose creazioni che vanno dai temi legati alla vita contadina a quelli a sfondo storico-politico, fino ai dipinti a tema fantastico.

A ogni passo si rimane stupiti per l’originalità, è come essere catapultati in un’altra dimensione e spesso accade che, per percorrere pochi metri, trascorre più di un’ora senza avvertire il tempo che passa.

Pertanto la cosa migliore è vivere questa magica atmosfera artistica vagando tra i vicoli senza una meta, incantandosi ad ammirare le pitture murali o perdendosi nel suo centro storico che conserva intatto l’originale tessuto edilizio di stampo medioevale, con la maestosa Rocca Sforzesca, costruita nel 1250 sulla sommità del paese.

Nata come struttura militare, negli anni diventa altro: da residenza per nobili, diventa palazzo che assiste alle guerre tra guelfi e ghibellini, alla peste del 1340, all’avvicendarsi di un padrone dopo l’altro, per giungere fino ad oggi.
Al suo interno si trova il Museo della Rocca, ma altrettanto interessanti sono gli appartamenti del piano nobile con il salone, i salottini, le camere da letto, la cucina, gli arazzi, i camini e gli arredi di proprietà delle famiglie Campeggi e Malvezzi che hanno risieduto qui dal XVI secolo al 1960.

Ancora più caratteristici sono i camminamenti sulle torri, le stanze di tortura e, di grande suggestione, la visita alla Torre Maggiore e alla Torre Minore, che aprono una straordinaria vista panoramica sulle case del borgo e sulla campagna circostante.

Nei sotterranei della Rocca, che un tempo facevano da prigione e le cui mura conservano ancora alcuni nomi e date dei condannati a morte, oggi si trova l’Enoteca Regionale, in cui sono esposte e in vendita oltre 800 etichette selezionate, perché Dozza da secoli ha fatto del buon vino una delle sue più raffinate eccellenze.

Incredibile Dozza, il borgo che, sotto un soffitto di nuvole, tra colori e fantasiosa armonia, sa conservare tutta l’autenticità e il fascino di un tempo lontano.

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