
Pubblicato ore 14:00
- di Patrizia Caporali
LIGURIA – Una città superba, moderna e attiva che custodisce un angolo di intenso romanticismo nel quartiere di Boccadasse, un piccolo borgo marinaro nel centro della città, con le case dai colori pastello, la spiaggia, le barche dei pescatori, tutto come un tempo, a pochi passi dai palazzi, da una realtà decisamente diversa.
Tante sono le ipotesi sulle origini del suo nome, la più accreditata sembra farlo derivare dalla traduzione del termine genovese boca d’aze, a bocca d’asino, riferito alla baia, ma non è l’unica. Qualcuno cita un antico proprietario del luogo, tale Guglielmo Boccadassino, così come altre fonti fanno riferimento al vecchio torrente Asse che un tempo scorreva qui e, dopo aver alimentato lavatoi e fontane, sfociava in mare proprio al centro del quartiere.
Altrettanto incerta è anche l’origine del piccolo borgo che, secondo un’antica leggenda, sarebbe stato fondato intorno all’anno 1000 da un gruppo di spagnoli, forse pescatori o semplicemente avventurieri, che trovano rifugio qui durante una tempesta. Il loro capo, un certo Donderos, decide di stabilirsi in questa tranquilla insenatura dando vita al borgo e al cognome Dodero, piuttosto diffuso in città.
Un’altra curiosità racconta che Boccadasse, a sua volta, dà il nome al quartiere la Boca di Buenos Aires, in passato prevalentemente occupato da emigrati genovesi, e caratterizzato da una schiera di casette colorate divenute una delle più simpatiche attrazioni turistiche.
E Boccadasse è un fazzoletto di terra racchiuso tra la spiaggia e la roccia, un borgo delizioso che insieme alla sua autenticità, è riuscito a mantenere l’atmosfera d’altri tempi, motivo d’incanto per pittori, poeti, scrittori e fonte d’ispirazione per cantautori insuperabili come Gino Paoli e Fabrizio De André
Solo 5 km quadrati di superficie su cui vivono 5.000 abitanti, raggiungibile dalla città percorrendo i due chilometri e mezzo sulla passeggiata di Corso Italia, realizzata nei primi anni del Novecento. È il ritrovo domenicale dei genovesi, una piacevole promenade lungo il litorale tra stabilimenti balneari, locali e interessanti edifici come la chiesa di San Pietro, il forte e l’abbazia di San Giuliano, la chiesa di Sant’Antonio in Boccadasse, costruita alla fine del 1700 come cappella dei pescatori del paese e ampliata successivamente, mentre sul lato a monte si affacciano eleganti condomini, palazzine art déco e palazzi razionalisti.
Voltate le spalle alla città, l’atmosfera cambia e, proprio guardando dalla piazzetta panoramica posizionata sul retro della chiesa, ecco svelarsi la Liguria più tipica con questo agglomerato così caratteristico, quasi un presepe di casette sul mare, dove nelle prime ore del mattino, non è insolito vedere i pescatori che rammendano pazientemente le loro reti.
Così, scendendo da una scalinata o percorrendo una delle tipiche crêuze, i vicoli che caratterizzano i borghi della regione, in un momento ci troviamo in riva al mare, per respirare solo bellezza, abbracciati dal colore delle abitazioni, lontani dai rumori del centro, perché qui il suono predominante è quello delle voci della gente, dei bambini che giocano, è la melodia delle onde del mare.
Boccadasse è un incanto, da rifugio per lupi di mare quale era, oggi è un luogo alla moda per gli abitanti e per i numerosi turisti che vengono irresistibilmente attratti dal fascino intatto del villaggio di pescatori pittoresco e dinamico che ha saputo evitare ogni rischio di eventuali, invasivi interventi urbani.
© Vietata la riproduzione
Lascia un commento