Ambiente e biodiversità: quale futuro?

Intervista al biologo e artista livornese Paolo Pasquinelli

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LIVORNO – Come avevamo annunciato durante la giornata mondiale dell’ambiente, abbiamo intervistato il biologo e artista contemporaneo Paolo Pasquinelli. Una quarantina di pubblicazioni su importanti riviste scientifiche del settore tutela, ambiente ed ecologia riportate anche online e contemporaneamente un artista impegnato nella pittura, scultura, grafica e performances da oltre un trentennio in Italia e all’estero. Pasquinelli ha risposto ad alcune nostre domande sull’ambiente e sul territorio livornese e Italiano

Crede che al giorno d’oggi ci sia una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente?
Si risveglia la coscienza dell’Homo Sapiens soltanto quando viene ricordata la data del 5 Giugno come Giornata Mondiale dell’Ambiente, nota come World Environment Day, proclamata dall’ONU sin dagli anni ’70. Tuttavia, fortunatamente l’attenzione per l’ambiente è parte del proprio vivere quotidiano di molte altre persone.

Da alcuni recenti studi il principale nemico per l’ambiente è prodotto dall’uomo ed è risultato essere la plastica. Cosa ne pensa?
Del tutto recentemente sta nascendo, in alcune parti del Pianeta, un’autodifesa dalla plastica contenuta nei mari addirittura cercando, con un certo successo, di ripulire tratti di costa e porzioni di mare aggredite da enormi quantità di tali materiali. È auspicabile che questo comportamento si diffonda anche localmente laddove le istituzioni mostrino carenze o limiti alla sorveglianza.

Secondo la sua esperienza, le nuove generazioni mostrano una maggiore attenzione verso l’ambiente?
Le nuove generazioni sono più attente rispetto alle precedenti. Osservo infatti che la didattica, sin dalle scuole dell’infanzia, contiene momenti e programmi dedicati all’educazione ambientale spesso associati a gite nei boschi (ho partecipato a molte di esse). Purtroppo spesso si assiste al fatto che, poche persone non più che adolescenti, si dimenticano di tali insegnamenti e compiono atti vandalici o violenze talvolta irreparabili nei confronti della natura.

Molte persone, soprattutto in questa stagione, hanno il timore di essere punti da un’ape o un bombo. Può spiegarci invece quanto siano essenziali per l’ambiente questi piccoli animali ?
Certo, sono fondamentali e al riguardo ho contatti con un gruppo di colleghi Inglesi del Cheshire per la difesa delle api e dei bombi (Save the bee and bumblebee) che riteniamo essenziali per il monitoraggio ambientale e l’agricoltura biologica. Tra l’altro le colline livornesi presentano un notevole numero di queste specie molto importanti per l’impollinazione. Altrettanta vivacità di insetti pollinatori e pronubi ho modo di verificare in diverse isole dell’Arcipelago Toscano; un buon indice di ancora sano ecosistema.

Secondo lei la retromarcia ambientale presentata da Trump verrà seguita da altre potenze o rimarranno della loro opinione?
Attualmente si stanno manifestando schieramenti di Paesi favorevoli ai trattati di Parigi che tendono a diminuire i tassi d’inquinamento principalmente dovuti all’uso di combustibili fossili ed altri corresponsabili dell’effetto serra. Purtroppo c’è da rilevare una retromarcia annunciata dal nuovo Presidente degli Stati Uniti Trump rispetto agli impegni presi dal suo predecessore Obama. La speranza è che le forti pressioni interne inducano a far modificare tale atteggiamento.

Lei come vive argomenti come “ ambiente e biodiversità”?
Nel mio piccolo, come biologo free-lance e artista contemporaneo sono immerso “a tutto tondo” in argomenti che riguardano Ambiente e Biodiversità le cui testimonianze sono rappresentate da libri, pubblicazioni, lavori artistici, performances e conferenze unitamente a verifiche ambientali effettuate in luoghi post bellici realizzati in anni di attività

Sappiamo che si è interessato di molti territori ma qual è quello a cui si è dedicato maggiormente? Perché?
Nel territorio toscano ho avuto l’opportunità di interessarmi delle Biodiversità nel Parco di Migliarino SRM, nell’Alta Valdera e sulle Colline Livornesi, impegnando anni di osservazioni “campali” direttamente sui territori, talvolta coadiuvato da colleghi esperti di particolari materie a cui ho fatto da “carrier” (trascinatore-propositore). In particolare mi sono soffermato sulla descrizione dei Licheni, talune Specie mai individuate sulle nostre Colline.

Secondo lei come si può monitorare e migliorare la situazione di degrado che spesso ci circonda?
Il metodo di approccio all’ambiente è stato e rimane orientato su tipologie ormai consolidate a) Osservazione, descrizione, divulgazione e sensibilizzazione; b) Tutela e denuncia dei luoghi di degrado c) Azioni di rimozione. A tal proposito giova ricordare alcuni esempi quali la Conferenza a Montenero e le due giornate di ripulitura a “solo” del Sasso Rosso, la performance artistica “Hic sunt leones” sull’allora degrado di Villa Fabbricotti, la risoluzione di abbandoni abusivi di materiali in alcune zone delle Colline Livornesi e la presa di posizione versus gli eccessivi tagli dei boschi (Corbolone e Quercianella). Ancora direi che il Congresso di Scienze Naturali (Codice Armonico 2016 a Castiglioncello ) è stato utile per la presentazione e pubblicazione di alcuni aspetti inediti delle Colline Livornesi. In ultimo (Gennaio 2017) ma non meno importante è stata la partecipazione al Convegno sul costituendo “Parco dei Monti Livornesi” organizzato al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo dove ho presentato un lavoro preordinato come socio del Gruppo Botanico Livornese.

Le è mai capitato di “ sentirsi solo” nell’affrontare il suo lavoro?
Non mi sento solo nello studio delle Colline o cosiddetti Monti Livornesi. Infatti sono attivi diversi gruppi di volontariato quali, ad esempio, il GBL (Gruppo Botanico Livornese) il GML (Gruppo Micologico Livornese), il GAP (Gruppo Archeologico Paleontologico), il Progetto Occhi sulle Colline, le Guide Territoriali e altri come il WWF e il CAI.

Quali saranno i suoi impegni come biologo ed artista?
I miei prossimi impegni dal punto di vista biologico saranno la progettazione e documentazione (attualmente in itinere) per la pubblicazione di un nuovo libro sulle Biodiversità dei tre colli: Valle Benedetta, Gabbro e Montenero. Dal punto di vista artistico sto preparando una mostra rassegna a Ferrara dal 18 al 28 Giugno p.v. dedicata appunto alla natura e le sue luci con la presentazione di due dipinti su tela e due incisioni a colori.

Diletta Fallani

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