Derby amaro per la Libertas che cede il passo alla Gema Montecatini

Serata opaca farcita di errori e distrazioni

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Pubblicato ore 20:00

MONTECATINI – Una brutta Libertas cede il passo alla Gema Montecatini (69-71) in un derby che conferma un’antica regola dello sport: per vincere non basta la superiorità tecnica se la partita viene farcita di errori e distrazioni.

E dire che gli amaranto – ancora privi di Fantoni e con Ricci a mezzo servizio per una botta a un ginocchio rimediata in settimana – avevano approcciato bene la gara (10-18 dopo 8’ telecomandati da SuperForti).

A Gema però sono bastati un paio di giri di lancetta per ribaltare tutto con un break di 11-0. A quel punto la sfida si è fatta difficile con i Termali (senza Salvoldelli, uomo dai polpastrelli dorati) che sono andati in fiducia.

La LL invece faticava in difesa (alla fine saranno 9 i rimbalzi offensivi concessi ai rossoblù e innumerevoli i canestri facili incassati) e in attacco spesso non costruiva nulla prima di 14.15”.

Eppure, nonostante la serata opaca gli amaranto con un buonissimo terzo quarto – questo sì condito da una difesa all’altezza – sono saliti in sella alla partita fino al +8 del 33’ dopo l’ennesima tripla di Forti. A quel punto esperienza a talento avrebbero dovuto scolpire il segno 2 sul match. Ma la Libertas si è di nuovo addormentata in difesa (concesso un clamoroso 4/4 a Infante), e si è fatta risucchiare. A 56” dalla sirena l’episodio decisivo. Una preghiera di Neri, che marcato da otto metri ha lanciato in aria il Molten che però si è appoggiato sul tabellone e infine è entrato. Gemma a +1 (69-68), ma finale ancora da scrivere. Non per questa Libertas che ha sbagliato con Fratto il tiro del sorpasso, ha incassato due liberi sul fallo sistematico, ha fatto 1 su 2 con Lucarelli dalla linea della carità, ha sperato dopo uno 0 su 2 sempre ai liberi, di Gema e si è vista sputare dal ferro la tripla della vittoria di Saccaggi. Giusto così. La fortuna (il riferimento è alla casuale tripla di Neri) aiuta gli audaci e non sorride a chi non esprime una considerevole percentuale del proprio talento.

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