“Tramontata è la luna”: Giuliana De Sio fa rivivere Maria Callas su testo di Fulvio Venturi

Ieri sera a Effetto Venezia il primo spettacolo del Mascagni Festival

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Pubblicato ore 9:42

  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – “Tramontata è la luna e le Pleiadi: a mezzo è la notte; il tempo trascorre; e io dormo sola”. Inizia con questi versi la lettura scenica dell’attrice Giuliana De Sio, nell’omaggio che, ieri sera 4 agosto, Effetto Venezia e il Mascagni Festival hanno voluto fare a Maria Callas nel centenario della nascita, avvenuta il 2 dicembre 1923.

Il verso è tratto da una breve lirica della poetessa Saffo dal titolo “Tramontata è la luna” e il testo, letto durante la serata, è stato scritto da Fulvio Venturi. Un testo questo che racchiude in sé la solitudine e lo scorrere del tempo. All’attrice di Salerno, ieri sera, il compito di raccontare la vita del soprano, sul palco di piazza del Luogo Pio.

Fulvio Venturi

C’è un filo rosso che unisce Maria Callas a Pietro Mascagni (per questo la scelta di inserire l’evento nel Festival dedicato al compositore livornese): a soli 15 anni, Callas, mentre studiava al conservatorio ad Atene, ottenne il suo primo ruolo da primadonna, quello di Santuzza in “Cavalleria rusticana” proprio di Mascagni, che le valse il premio che il conservatorio mise in palio. Questo successo dette il via alla precocissima carriera della donna che le farà guadagnare l’appellativo di “Divina”.

Davanti a un folto pubblico che non si è lasciato scoraggiare dal tempo incerto (nel pomeriggio aveva piovuto per alcune ore), Giuliana De Sio ha fatto rivivere tutte le incertezze, le passioni, gli amori della grande soprano, accompagnata dall’attore Giulio Forges. Sul palco anche il Quartetto d’archi Orquestra Classica Do Centro di Coimbra e Massimo Salotti al pianforte che hanno regalato vari momenti musicali, da soli, ma anche con il soprano Noemi Umani che ha cantato diverse arie. La mise en scene dello spettacolo, che arriva a Livorno nell’ambito di una tournée europea che lo ha visto recentemente rappresentato in Grecia e Portogallo, è stata di Marco Voleri, direttore Artistico Mascagni Festival.

Giulio Forges

Un racconto, quello di ieri sera, che ha delineato la figura di Maria Callas, attorniata dalla “sua” musica: quelle pagine immortali di autori come Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini, Mascagni e dagli uomini della sua vita artistica e non solo, il marito Giovan Battista Meneghini, il regista Luchino Visconti, il grande amore Aristotile Onassis e Pier Paolo Pasolini.

Ma c’è ancora un legame con Mascagni, che chiude il cerchio, così come con Mascagni la sua carriera era iniziata, interpretando Santuzza, così proprio il 4 agosto (stessa data di ieri sera) del 1953, Maria Callas interpretava per l’ultima volta Santuzza in “Cavalleria rusticana”, nella superba incisione che è diventata un riferimento discografico assoluto, accanto a Giuseppe Di Stefano, Anna Maria Canali e sotto la direzione di Tullio Serafin.

Nella sua vita, Maria Callas da crisalide si è trasformata in farfalla, lei che all’inizio della sua carriera pesava ben cento chili e questo la faceva sentire inadeguata, diventa una diva, una splendida donna elegante e raffinata. E come una farfalla la sua vita è troppo breve. A Parigi in un giorno di settembre, unica e sola, Maria Callas va incontro al suo destino. Callas rimane comunque nella storia e come disse Carmelo Bene: “Era, ed è, l’arte”.

Prende così il via anche il Mascagni Festival, il prossimo evento sarà domani, 6 agosto, con “Sabbia rusticana” ore 21.30 in Fortezza vecchia: un’originale versione “pocket” di “Cavalleria rusticana”, dove la sand artist Silvia Emme disegnerà direttamente sulla sabbia, in modo ora statico, ora dinamico, la scenografia dell’opera.

Le immagini dello spettacolo sono di Glauco Fallani

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