
Pubblicato ore 10:13
- di Glauco Fallani
LIVORNO – A 43 anni dalla scomparsa, la Toscana e tutta l’Italia hanno ricordato (e continueranno nei prossimi giorni) Piero Ciampi, il cantautore toscano morto il 19 gennaio 1980 e la sua Livorno non poteva essere da meno. A un anno di distanza dalla memorabile performance di Alessia Arena e Chiara Riondino nello stesso intimo ambiente, quello del Nuovo Teatro delle Commedie in via Terreni, si è ancora una volta giustamente tornati a ricordare il nostro concittadino di fronte ad una sala completamente esaurita nonostante il freddo intenso arrivato all’improvviso che avrebbe potuto consigliare di non uscire e rimanere in casa.
Dopo la lettura di alcune poesie di Ciampi da parte di Aldo Galeazzi, lo spettacolo si è aperto con un intervento di Marco Lenzi, compositore e musicologo da sempre appassionato e studioso di Piero Ciampi. Uno speciale riconoscimento è stato assegnato a Lucia Rango per aver recentemente ristampato “Lucia Rango canta Piero Ciampi” in una speciale versione in vinile, con l’etichetta Anni Luce. Album all’interno del quale si può ascoltare la pacata voce del cantautore livornese nella versione del brano “Non chiedermi più” in un arrangiamento curato da Elvio Monti. Un inedito duetto inciso, insieme a Piero, dalla stessa Rango nel 1967. Una vera chicca, primo ed unico brano a due voci mai inciso dal cantautore livornese, scoperta grazie al lavoro della giornalista Lucilla Chiodi, anch’essa presente alla serata.

Rango ha ripercorso con il pubblico il clima di quegli anni raccontando un aneddoto a mio avviso di particolare interesse che ha portato in sala una buona dose di commozione: il 26 gennaio del ’67 lei e Piero si trovavano insieme di fronte alla tv per vedere il Festival di San Remo e la mattina dopo si venne a sapere che durante la notte Luigi Tenco si era tolto la vita. Ciampi, che lo conosceva bene, rimase talmente scosso dalla cosa da salire sul primo treno ed andare a Genova per stare vicino alla madre dell’amico Luigi. In casa di lei è stato ben tre giorni durante i quali, raccontava, non è mai mancato in tavola un piatto per Luigi destinato a rimanere vuoto.
Un secondo riconoscimento speciale è stato poi assegnato a Sara Jane Ghiotti che ha presentato dal vivo, con il suo gruppo tutto al femminile (pianoforte, flauto, violino e violoncello), e alla grande i brani contenuti nel suo album “Non siamo tutti eroi” (Alfa Music). Un “prezioso” vinile nel quale l’Artista sanmarinese rivisita le canzoni del nostro Piero in una declinazione che tende a rivelarne il particolarissimo lato umano, fatto di debolezze, fedi e cadute.

Il concerto che, più volte ha saputo emozionare il pubblico, si è concluso tra gli applausi per “L’assenza è un assedio”, bellissima canzone dall’inusuale intensità. Per il bis la brava Sara ha voluto coinvolgere i presenti invitando tutti ad intonare insieme a lei “Triste sera”. “Un pianto che si scoglie, la statua nella piazza. La vita che si sceglie è il sogno di una pazza” ha cominciato lei visibilmente emozionata nel rivolgere il microfono in direzione del pubblico e immediatamente gran parte dei presenti hanno proseguito in coro nei versi dell’intensissima canzone: “La sera è già calata, comincio a camminare sperando di incontrare qualcuna come te”. Qua sono entrati pure gli strumenti “Triste triste, troppo triste è questa sera” si è sentito risuonare per la sala e devo dire che, al di là delle parole, non è stato affatto triste. Alla fine altri applausi e tutti a casa.
Le foto sono di Glauco Fallani
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