Reti da pesca, marinai e cielo stellato: alla Terrazza Mascagni il dramma “Silvano”

Lo spettacolo inserito all'interno del Mascagni Festival 2023

Un momento dello spettacolo. Foto: Glauco Fallani
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Pubblicato ore 12:53

  • di Gianluca Donati

LIVORNO – Non poteva essere migliore scenografia naturale quella della Terrazza Mascagni per l’opera lirica andata in scena ieri, mercoledì 23 agosto, nella cornice del Mascagni Festival 2023, primo perché si trattava di “Silvano” composizione, appunto, di Pietro Mascagni, secondo perché la vicenda vede come personaggi un gruppo di donne che attende il ritorno dei marinai.

Tra di loro c’è Matilde che pensa appunto a Silvano l’uomo che ama e che l’aveva scelta in sposa contro il volere della sua stessa madre, ma nel frattempo Silvano è divenuto contrabbandiere per bisogno e condannato per contumacia, ottenuta la grazia torna da lei, ma Matilde pur amandolo, in sua assenza ha ceduto alla corte di Renzo, un agiato “padrone” di barca di cui adesso ne è l’amante.

Prima che l’esecuzione musicale, avesse inizio, l’orchestra ha intonato l’Inno nazionale, che ha visto “quasi” tutti alzarsi in piedi, dico “quasi”, perché purtroppo un sparuto gruppetto di giovanotti tra il pubblico, è rimasto seduto indifferente, evidentemente non ha ancora imparato i valori del rispetto della nazione.

Prima di iniziare l’opera, i musicisti diretti dal Maestro Lorenzo Tazzieri, hanno eseguito “The eternal city“, composta da Mascagni nel 1902 per Hall Caine, per i teatri di Londra e New York, musica a lungo ritenuta perduta e che testimonia ulteriormente le sue capacità melodica e compositiva che tanta influenza hanno avuto nel Teatro musicale tra la fine dell’800 e buona parte del ‘900”.

Poi si sono accesi i riflettori sul palcoscenico dietro i musicisti, una scenografia ovviamente sopraelevata, essenziale, che resterà per lo più invariata per tutta l’opera.

Mentre la luna si specchiava sul mare, le stelle erano visibili nel cielo e il faro mulinava il suo fascio di luce che fendeva il buio notturno, sul palco sono entrate in scena le cantanti-attrici che hanno cominciato ad afferrare e dipanare delle reti da pescatori, faranno parte del coro in varie azioni dell’opera.

La coreografia è nelle parti di gruppo, qua e là discutibile, mentre la scenografia funziona: c’è un piano che sale verso lo sfondo, con un ponticello che sbocca proprio sul mare (quello vero) e delle reti da pesca posizionate in zone decisive della scenografia. A un certo punto viene fatta entrare una scultura, coperta da un telo, che al momento opportuno viene svelata e si rivela essere una riproduzione di una sirena di colore dorato.

Ottima la scelta di mettere in scena “Silvano” alla Terrazza Mascagni, poiché il mare e l’atmosfera naturale, risulta la miglior cornice scenica per un’opera che narra di marinai.

Ottima l’interpretazione dei cantanti-attori che si sono avvicendati sul palco: Marco Miglietta nel ruolo di Silvano, il personaggio di Renzo rappresentato da Tomohiro Nomachi, Matilde da Laura Stella, e infine, Rosa impersonata da Mariangela Zito.

Terminato lo spettacolo, il pubblico ha lungamente applaudito gli artisti, dimostrando di aver apprezzato lo spettacolo.

Il direttore d’orchestra, Lorenzo Tazzieri, la regia di Carmelo Alù, scenografia di Marina Conti, i costumi di Sartoria teatrale Bianchi, Lighting designer di Genti Shtjefni. Allestimento Mascagni Festival: Coro del Teatro Goldoni Livorno e Orchestra Teatro Goldoni Livorno.

Stasera secondo appuntamento in Terrazza Mascagni con il reading musicale che vedrà protagonisti Alessandro Haber e Giampiero Ingrassia. Leggi qui l’articolo.

Le foto della serata sono di Glauco Fallani

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