
Pubblicato ore 11:08
- di Glauco Fallani
LIVORNO – Un evento particolarmente intenso si è svolto ieri, 28 gennaio, nel tardo pomeriggio nella Sala del mare del Museo di Storia Naturale (via Roma, 234).
Udire “cantare” quattro violoncelli insieme – uso il verbo cantare perché come risaputo il suono del violoncello è tra tutti gli strumenti quello più vicino alla voce umana – non è cosa di tutti i giorni nella nostra città. Per fare un esempio: nella recente quanto ottima esecuzione della sinfonia n.1 di Malher andata in scena sul grande palcoscenico del Teatro Goldoni i violoncelli presenti erano tre.
Ma torniamo all’evento di ieri pomeriggio, per mezzo di un apprezzabile connubio tra parole e musica il coinvolgente spettacolo musico teatrale ha inteso celebrare il “Giorno della Memoria 2023”. Dando spazio a giovani talenti sono stati portati in scena eventi che, anche se appartenuti al secolo scorso, è fondamentale non dimenticare.
La voce narrante di Elena Natucci ha rievocato terribili momenti per mezzo di una puntuale e precisa interpretazione del testo liberamente tratto dall’opera letteraria di Vasilij Grossman: “L’inferno di Treblinka”. I molti presenti hanno così potuto emotivamente partecipare da vicino all’ultima ora di vita di un deportato nell’omonimo campo di sterminio: dall’arrivo in treno fino al tragico finale nelle camere a gas.
Durante lo spettacolo le parole hanno più volte lasciato magicamente il posto al suono del quartetto di violoncelli che ha eseguito temi ebraici tra i più celebri. Funzione primaria per la musica è quella di saper toccare il cuore e devo dire che grazie all’ottima esecuzione dei violoncellisti Andrea Volcan, Emma Biglioli, Giacomo Petrucci e Lavinia Golfarini si è riusciti ad andare ben oltre rispetto a quello che le sole parole possono esprimere.
Interessante ed emozionante evento insomma, capace di suscitare commozione, di far rivivere il ricordo e svegliare le coscienze affinché certi episodi non debbano ripetersi mai più. I versi struggenti di una delle poesie di Itzhak Katzenelson, poeta e vittima della Shoah, hanno aperto come meglio non si sarebbe potuto l’intera messa in scena.
L’inferno di Treblinka di Vasilij Grosman.
Voce narrante: Elena Natucci.
Violoncelli: Andrea Volcan, Emma Biglioli, Giacomo Petrucci, Lavinia Golfarini. Elaborazione testi: Andrea e Giulia Volcan.
Trascrizioni musicali: Giacomo Petrucci.
Le musiche di Bach, Bloch, Messiaen, Bruch e Williams adattate per quartetto di violoncelli.
Testi liberamente tratti da: V. Grossman e Katzenelson.
Le foto sono di Glauco Fallani
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