
Pubblicato ore 12:00
LIVORNO – Vogliamo parlarvi di arte, come è consueto per il nostro giornale, più precisamente di un romanzo: “La riserva faunistica” (Historica Edizioni), scritto da Riccardo Palladini. Ve ne parliamo anche perché si tratta di un’occasione di far intrecciare l’arte con la ricerca scientifica.
Innanzitutto premettiamo che il genere del romanzo è thriller/complotto religioso/fantascientifico, ma in realtà il suo vero genere è “rivelazionistico”. Il romanzo ha vinto 2 premi letterari come inedito: Navarro 2022 e, il primo classificato al Premio Letterario Melagrana 2022, premiazione svoltasi a Caserta.
Il 40% del ricavato delle vendite del libro sarà devoluto alla Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica e un altro 40% all’Associazione Felix di Livorno. Abbiamo chiesto a Palladini di parlare un po’ di sé e del suo libro.

Un cenno biografico
Riccardo Palladini nasce a Livorno il 22 dicembre del 1973, è sposato e ha tre figli. Con un passato da giardiniere e da Vigile del Fuoco dal 2002 lavora nel corpo di Polizia Municipale della sua città. I suoi hobby sono le letture mystery, la fotografia, la musica, la geografia e giocare a calcetto. Da sempre interessato alla materia dell’economia nel 2013 pubblica il saggio “I veri motivi della crisi economica – evasione fiscale e attività illecite”. Nel 2018 diviene autore di un innovativo sistema di voto chiamato “Voto Elettronico On-Line 2.0”; nel 2022 finisce di lavorare sul suo primo romanzo “La riserva faunistica”, un intrigo religioso che sfocia nel fantascientifico.
Riccardo di cosa parla il romanzo?
Il protagonista è Leonardo Magni, ex giornalista, che inizia a occuparsi di religione dopo la misteriosa scomparsa della moglie. Pochi anni dopo, la figlia comincia ad accusare dei mal di testa in concomitanza con quella che potrebbe sembrare la comparsa di un ipotetico amico immaginario. Su suggerimento dello psicologo, Leonardo si rivolge a esperti in vari ambiti, non solo medici ma anche religiosi. La svolta arriva durante un viaggio dall’altra parte del mondo in cui scoprirà, grazie a un soprannaturale incontro, che la Terra e i suoi abitanti non sono altro che una sorta di riserva faunistica e verrà fatta luce sulla vera natura del “Dio” della religione cattolica.
Cosa intendi comunicare con questa storia?
“La riserva faunistica” vuole sensibilizzare il lettore sul prendere in considerazione l’esistenza di vita intelligente al di fuori della Terra e lo fa attraverso Leonardo, uno scettico giornalista. Con lo scorrere delle pagine il lettore vivrà le intuizioni del protagonista, che grazie all’incontro di professionisti e singolari personaggi, si trasformeranno in intense riflessioni per poi divenire certezze. “La riserva faunistica” è il risultato di anni di ricerche che partono dalle sacre scritture delle antichissime civiltà, dal politeismo e da quell’univoco modo di erigere i templi (piramidi). Trovando conferme nelle strane nascite dell’occhio chiaro e del sangue con rh negativo giungono infine, grazie alla presenza di una enormità di pianeti simili al nostro pianeta e alle spiegazioni scientifiche, a far “vedere” quello che da sempre si trova sotto i nostri occhi.
Come mai la scelta, lodevole, di devolvere parte del ricavato per la ricerca sulla fibrosi cistica e all’associazione Felix Livorno?
Sono un volontario della “Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica – Onlus” da diversi anni. È accaduto quando a due cari amici è nato Elia, un bambino affetto dalla malattia. Per quanto riguarda invece l’Associazione di protezione animali “Felix”, mia moglie collabora da anni alle attività per soccorrere, sterilizzare e da far adottare i gatti che si trovano in strada.
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