
“Gia” è un film nato per la televisione e andato in onda nel 1998 diretto da Michael Cristofer, con Angelina Jolie, Elizabeth Mitchell e Faye Dunaway. Non molti lo conoscono, ma vale la pena guardarlo. E’ una versione romanzata della biografia di Gia Carangi, una bellissima donna scomparsa in giovane età a causa di complicanze associate all’AIDS, che è stata una delle maggiori protagoniste delle passerelle e del jet set a cavallo degli anni settanta e gli anni ottanta.
Una ragazza splendida, piena di vita, che aveva sempre un sorriso e una gentilezza per tutti. Una ragazza con un passato difficile da cui la sua bellezza l’ha “salvata”. Non si è mai risparmiata nel donarsi all’amore, alle amicizie, ma tutti invece si sono dimenticati di lei ad un certo punto ed è rimasta sola, attendendo i suoi ultimi giorni. La pellicola, prodotta per il canale via cavo HBO, vinse due Golden Globe (premiate le interpretazioni della Jolie e della Dunaway) e contribuì a lanciare la Jolie come nascente sex symbol statunitense oltre che per la sua magistrale interpretazione.
Il film all’epoca suscitò il disappunto della famiglia Carangi e di diversi amici e colleghi, secondo i quali il film fornisce un’immagine di Gia completamente estranea alla realtà. In una delle tante dichiarazione rilasciate alla stampa, un amico disse “Gia era una donna molto affascinante ed estremamente attraente … Stava solo cercando di essere felice: cercava qualcosa e non l’ha mai trovata”.
Questo è un film di cui noi come redazione consigliamo la visione perchè, nonostante “lo sballo”, Già è molto di più, è una donna innamorata dell’amore, bisognosa di un affetto sincero che troppo spesso si rivela essere altro. Una ragazza sola, nonostante sia circondata da tante persone.
Se si sa osservare, ed andare oltre, si capisce quanto questa donna fosse troppo sensibile per vivere in una società che sa soltanto prendere da chi non ha paura di dare e di scoprirsi. Un film potente, che potrete criticare ma potrete anche essere felici di aver visto perchè l’ amaro che è capace di lasciare è diverso da tutti gli altri.
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