“Cavalleria rusticana” alla Terrazza: grande coinvolgimento di pubblico e una scenografia molto particolare

Tutto esaurito ieri sera, oggi si replica (tempo permettendo)

Un momento di "Cavalleria rusticana". Foto: Augusto Bizzi
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Pubblicato ore 11:55

  • di Glauco Fallani

LIVORNO – Nell’inconfondibile scenario della Terrazza Mascagni, luogo iconico per eccellenza da tempo conosciuto in tutto il mondo e assolutamente prediletto nel nostro lungomare da ogni livornese, ieri sera, 30 agosto, è andata in scena “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni. Il melodramma verista, che dal grande successo ottenuto nella prima esecuzione del 1890 è da tutti il più acclamato, non ha deluso le aspettative. Presentato come evento di apertura della Stagione Lirica del Goldoni e inserito nel Mascagni Festival, ha attirato il gran pubblico che di solito si trova nei teatri facendo il tutto esaurito.

In molti, compreso me, nel vasto pubblico (le richieste sono state tali che è stato necessario aggiungere 131 posti a quelli già previsti) hanno dimostrato di conoscere a memoria lunghi brani e dialoghi dell’opera e ogni tanto, pur nel rispettoso silenzio, si sentiva qua e là sfuggire di bocca qualche parola, soprattutto per il celeberrimo “Addio alla mamma” dove, cuore in mano, non sono stati pochi a essere colti da un moto di commozione anche se il fatto di vedere Turiddu accasciarsi in primo piano anziché fuori scena “dietro l’orto” ha destato un po’ di sorpresa.

La scena più bella dal punto di vista visivo? Sicuramente, in una scenografia che riproponeva i bianchi pilastrini della Terrazza stessa sulla quale è stato creato il palcoscenico, gli spruzzi d’acqua con per sfondo il cielo nero. Un effetto che il pubblico ha molto apprezzato durante l’esecuzione dell’intermezzo.

Foto: Augusto Bizzi

“Ogni Cavalleria rusticana programmata a Livorno ha il sapore dell’atto d’amore regalato dalla città al suo musicista prediletto” aveva dichiarato Emanuele Gamba, direttore artistico del Teatro Goldoni e da quello che si è visto e udito durante la rappresentazione di ieri sera posso dire che, anche se sono passati più di 130 anni dal debutto di “Cavalleria” almeno per Livorno e quasi tutti i livornesi è ancora così.

Innumerevoli sono state le rappresentazioni dell’opera che si sono susseguite a Livorno, alcune delle quali hanno visto lo stesso Mascagni dirigerle personalmente (l’ultima volta, ormai prossimo agli ottanta anni, ancora al Goldoni, nel 50° anniversario di quella memorabile prima) ma era la prima volta che il palcoscenico veniva portato a un passo dalle spumeggianti onde del Tirreno. Il mare che lo stesso Mascagni amava talmente da acquistare per sé una villa vista mare poco lontano, nel vicino quartiere di Antignano.

La rappresentazione di quest’anno è nata come coproduzione del Mascagni Festival e della Fondazione Goldoni, con il Teatro Marrucino di Chieti. La messa in scena è stata affidata a due giovani quali la scenografa Marina Conti e il regista Danilo Capezzani, quest’ultimo ha firmato anche costumi e luci.

Foto: Augusto Bizzi

A tenere le fila del grande racconto musicale, è salito sul podio il Direttore M° Roberto Gianola, un grande protagonista sia nel repertorio lirico che in quello sinfonico e ballettistico che vanta importanti collaborazioni che lo hanno portato a dirigere orchestre in tutto il mondo: “L’Intermezzo musicale, in particolare” ha affermato il Maestro in una recente intervista “è un capolavoro di grazia, quasi una preghiera, in una partitura molto suggestiva, di grande effetto”. Gianola ha diretto con puntualità e sicurezza l’esperta Orchestra della Toscana e un cast che ha unito affermati nomi del panorama lirico internazionale con validi cantanti alcuni dei quali tratti tra coloro che hanno animato la Mascagni Academy 2022.

Il ruolo di Santuzza è stato interpretato ieri sera (e lo sarà anche stasera) da Sonia Ganassi, gran bella voce, artista notevole che già vanta una luminosa carriera diretta negli anni dalle più prestigiose bacchette in teatri tra i più importanti del mondo e da registi di fama internazionale. L’hanno affiancata il tenore ucraino Denys Pivnitskyi (Turiddu), legato a Livorno perché proprio qua, nel 2017, ha debuttato con l’Iris di Mascagni, il baritono Luca Bruno, un Alfio di carattere, la lucchese Francesca Maionchi che ha vestito i panni di Lola e la giapponese Mae Hayashi che ha interpretato Mamma Lucia, completamente in nero con ombrello pure nero.

Foto: Augusto Bizzi

Coro del Teatro Goldoni di Livorno, Maestro del coro Maurizio Preziosi; Coro voci bianche e Teen Singer del Teatro Goldoni di Livorno, Maestro del coro voci bianche Laura Brioli.

Stasera, 31 agosto, replica sempre in Terrazza Mascagni, alle ore 21.30.

CAVALLERIA RUSTICANA
Melodramma in un atto.
Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci dall’omonima novella di Giovanni Verga.
Musica di Pietro Mascagni.

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