
“Come mai quella casa costa così poco?”. Se vi trovate in America e state per comprare un’abitazione, fuggite a gambe levate se gli agenti immobiliari vi propongono una vecchia struttura che definiscono un vero affare per il prezzo basso. Se poi la casa ha fattezze umane: due grandi finestre che ricordano le orbite degli occhi, un camino che assomiglia a un naso e una fila di vetrate che sembrano i denti di una bocca che sorride malignamente, come quella che si trova ad Amityville, non ci sono scuse, siete stati avvertiti.

Parte proprio da qui la lunga saga dedicata alla tragica vicenda che riguarda Amityville, località degli Stati Uniti, luogo di una vera strage commessa da Ronald Jr. De Feo, allora 23enne, nella sua abitazione, all’alba del 1974. Il giovane ragazzo massacrò l’intera famiglia composta da sei persone (madre, padre e i quattro fratelli). Il perché di quella carneficina, epilogo di un comportamento sempre più strano che Roland aveva assunto nel corso del tempo, sarebbe legato a presenze soprannaturali che il ragazzo aveva percepito e che, a suo dire, infestavano la casa.
Da questa storia sono nate moltissime pellicole (ben 17 tra cinema e televisione), ma poche sono state all’altezza. Il primo film “The Amityville Horror“, regia di Stuart Rosenberg girato nel 1979, rappresenta una pietra miliare per gli amanti del genere horror, impossibile non conoscerlo. Si sa, le storie soprattutto horror, nate basandosi su eventi realmente accaduti spaventano molto di più, inoltre, in questo caso la pellicola ricalca un altro evento successo davvero: infatti i Lutz, che acquistarono la casa dove si era consumato il massacro, fuggirono realmente dall’abitazione appena 28 giorni dopo esservisi trasferiti sostenendo che fosse infestata.

Nel film Rosenberg gioca con la macchina da presa e con gli effetti speciali mai invasivi: ricordiamo le scene che mostrano la villa completamente colorata di rosso, preludio al massacro che si sarebbe consumato di lì a poco e certe inquadrature che danno la sensazione che qualcuno stia davvero spiando i personaggi dentro e fuori dall’abitazione. Dopo il film del 1979 altre pellicole hanno avuto meno fortuna, anche perché l’argomento rimane sempre il solito, con poche novità o variazioni sul tema. Si va da Amityville Possession del 1982, diretto da Damiano Damiani, prequel del primo film, ad Amityville 3D del 1983 con nuovi protagonisti ma una trama che non cambia; passando per Amityville Horror del 2005 di Andrew Douglas, remake dell’omonima pellicola di Rosenberg fino all’ultimo Amityville: il risveglio, da ieri nelle sale italiane.

Anche in quest’ultimo caso tutto parte ancora dal massacro dei De Feo, stavolta il nucleo familiare è formato da Joan (Jennifer Jason Leigh), una madre single, e da tre figli: Belle (Bella Thorne), Juliet (Mckenna Grace), e James (Cameron Monaghan), quest’ultimo costretto a letto e in coma. Il film ricalca le caratteristiche delle passate pellicole: strani fenomeni si presentano nella casa in un continuo susseguirsi di illusioni e realtà. Quello che le tre vedono è frutto della loro immaginazione o accade davvero? James intanto esce dal coma e fa notevoli progressi, ma sarà frutto della medicina o del Maligno che si nasconde nella casa? Il film diretto da Franck Khalfoun vede tra gli altri interpreti anche Jennifer Morrison che tra i vari ruoli ha vestito i panni di Emma Swan nella serie televisiva Once Upon a Time.
Titolo originale: Amityville: The Awakening. Durata: 85 minuti.
Valeria Cappelletti
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