“Picasso e l’antico”: a Napoli la preziosa mostra in occasione dei 50 anni dalla morte dell’artista

Una mostra unica che racconta il grande legame con la città partenopea

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Pubblicato ore 16:00

NAPOLI – Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (piazza Museo, 19), diretto da Paolo Giulierini, ha presentato nei giorni scorsi la mostra “Picasso e l’antico” che si inserisce nelle celebrazioni per il cinquantenario della morte del grande artista catalano. Si tratta di una preziosa mostra che parte dal suggestivo racconto della celebre visita di Picasso a Napoli e Pompei nel 1917.

L’esposizione curata da Clemente Marconi, allestita nelle sale della collezione Farnese è visitabile fino al 27 agosto, e rappresenta un’ottimo incentivo per un gita a Napoli in queste festività pasquali.

“Picasso e l’antico” si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso, delineando come si presentava il museo al tempo della visita dell’artista – allora non ancora specificatamente “archeologico”, ma Museo Nazionale di Napoli dalla disposizione assai moderna nel superamento dei canoni espositivi ottocenteschi –, e la seconda relativa al confronto tra le opere del museo e i lavori di Pablo Picasso.

In mostra l’eccezionale prestito del British Museum di Londra di 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard. Queste incisioni, realizzate tra il 1930 e il 1937, si configurano come un fulcro interpretativo nell’opera dell’artista. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Museo Picasso di Parigi e di Gagosian New York per un insieme di 43 opere messe a confronto principalmente con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei, entrambi importanti chiavi di lettura del percorso artistico picassiano.

Nel 1917 Pablo Picasso soggiornò a Napoli due volte, nel corso del suo viaggio in Italia a seguito dei Ballets Russes: tra il 9 e 13 marzo, assieme a Sergei Djagilev, Jean Cocteau, e Léonide Massine, e per più giorni nel mese di aprile assieme a Djagilev, Massine, Igor Stravinskij, Ernest Ansermet, più il resto della compagnia.

I soggiorni napoletani hanno esercitato una grande suggestione sul grande maestro catalano, specialmente per ciò che riguarda l’incontro con l’antico, tramite visite a Pompei e al Museo Nazionale. Queste visite ebbero un particolare impatto sulla produzione artistica di Picasso, come dimostrano i dipinti del “secondo periodo classico” (1917-1925) e l’opera grafica degli anni ’30, a partire dalle stampe che compongono la cosiddetta Suite Vollard (1930-1937).

In letteratura ha prevalso a lungo l’interesse per la meglio documentata visita a Pompei: tuttavia, la visita del Museo Nazionale, per la quale disponiamo solo di una serie di indizi, appare avere avuto un ruolo fondamentale nel passaggio di Picasso dal cubismo a un nuovo classicismo, grazie all’influenza della pittura pompeiana e del gigantismo e della monumentalità tridimensionale delle sculture Farnese, a partire dall’Ercole, chiaro alter ego dell’artista.

Orari

Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.30), chiusura settimanale: martedì.

Biglietti

Intero € 22: nominativo – valido per due giorni consecutivi di apertura del Museo.
Ridotto € 2: per cittadini dell’UE tra i 18 e i 25 anni (limite di età da intendersi superato dal giorno successivo a quello del compimento del 25esimo anno d’età) e per i titolari di Bonus18app
famiglia € 40.00 (due adulti).
Speciale € 11.00: titolari di Artecard (dopo aver esaurito gli ingressi gratuiti) / accompagnatore di abbonato OpenMANN.
Gratuito: cittadini sotto i 18 anni, oltre alle categorie indicate dalla normativa vigente.

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