
Pubblicato ore 12:00
- di Valeria Cappelletti
LIVORNO – Leggere un libro può rappresentare la giusta soluzione in questo momento di stop forzato. A farvi compagnia potrebbe pensarci un libro davvero particolare, scritto da un giovane livornese che vi farà rimanere incollati al divano per divorarlo, è proprio il caso di dirlo.
L’autore è Alberto Petrosino che da poco ha pubblicato la sua seconda fatica letteraria: Cacciucco Umano. Ad arricchire il libro di Alberto, classe 1985, i disegni del fumettista e illustratore palermitano Prenzy, vero nome Francesco Chiappara. Abbiamo intervistato Alberto e lui ha girato alcune delle nostre domande Prenzy, ecco cosa ci hanno detto:
Alberto, raccontaci in breve di cosa parla Cacciucco Umano?
A Livorno, in una calda giornata di inizio Giugno, le vite di otto persone “comuni” vengono trascinate all’interno di una girandola di violentissimi e paradossali eventi. Gli otto capitoli nei quali è suddivisa la storia si snodano attraverso le esperienze dei protagonisti, una sorta di inconsapevole staffetta tra le vicende che legano i vari personaggi, in cui tutto sembra ciò che non è e tutti non sono quello che dicono di essere. Cacciucco Umano non è un romanzo, ma non è nemmeno un fumetto, i colpi di scena che segnano la fine di ogni capitolo e il passaggio a un nuovo punto di vista sugli eventi sono stati trasposti in fumetto grazie all’abilità di “Prenzy” (Shockdom, Image Comics, ecc). Le sue tavole, che seguono il flusso della narrazione senza mai interromperla, rappresentano una spinta propulsiva che permette alla storia di scorrere ancora più velocemente. Insomma… Cacciucco Umano si legge “in un sol boccone”.
Da dove nasce il titolo?
Mentre il Cacciucco alla livornese è una zuppa composta da pesci di diversa qualità, considerati “poveri”, il Cacciucco Umano è, a suo modo, una sanguinaria zuppa narrativa composta da protagonisti di diversa umanità considerati un po’ come vi pare.
Come è nata l’idea di questo lavoro?
Cacciucco Umano è un volume un po’ particolare. È un esperimento creativo che coniuga due media molto diversi tra loro, la narrativa e il fumetto, al fine di coinvolgere il lettore in una storia veloce e senza respiro. Il libro, in origine nato come puro romanzo, è punteggiato da molte scene altamente “visive” che ben si prestavano a una trasposizione. L’idea di proporre questo tipo di progetto, un ibrido tra narrativa e fumetto, è nata anche dalla mia grande passione per entrambe queste modalità di narrazione. Ho avuto la fortuna di incrociare la strada di Gianluca Caputo, editor di “Shockdom” e responsabile editoriale dell’etichetta indipendente “Fumetti di Cane”, che fin da principio ha creduto in questa storia e alle possibilità creative racchiuse in essa. Una fortuna ancora più grande è stata quella di poter collaborare con un artista internazionale come Prenzy: i suoi disegni sono riusciti a rappresentare alla perfezione ciò che volevo raccontare e hanno contribuito a donare un grandissimo valore aggiunto all’intera narrazione.
Questo è il tuo secondo lavoro, cosa è cambiato rispetto al primo dal punto di vista della narrazione e della scrittura? C’è stata un’evoluzione? Più maturità?
Per questo libro ho cambiato completamente stile narrativo. “Oltre il buio”, il mio primo romanzo pubblicato da Casini Editore nel 2012, era stato definito un thriller psicologico-esistenziale ma, attraverso i racconti narrati dai protagonisti della vicenda, andava a toccare vari generi. Anche con questo volume ho provato a tastare categorie narrative diverse, affidandomi alle differenti personalità degli otto interpreti della storia, ma per ciascuna di esse ho tentato di mantenere uno stile uniforme, più veloce e immediato. Uno stile più Pulp! Non so se c’è stata un’evoluzione o una maturità nel corso di questi anni… però con Cacciucco Umano sono riuscito a vestire anche i panni dello sceneggiatore. Diciamo che questa la vedo come un’evoluzione, in futuro chissà!
Fantasy e horror, come nasce la tua passione per questi due generi?
Rispetto a qualche anno fa sono cambiato: non mi piace parlare di passione per un genere specifico. Mi piacciono le storie, il resto non ha importanza. Leggo tanto: alterno periodi di pura voracità nei confronti dei fumetti ad altri in cui preferisco perdermi tra le pagine dei libri. Ho fame di storie. Il fatto che io scriva, e tenda a esplorare stili e generi narrativi diversi, è una pura conseguenza di tutto questo. Scrivo perché le storie degli altri a volte non mi bastano.
Sei laureato in Psicologia Sociale, ti sono stati utili i tuoi studi per la scrittura di quest’opera?
Credo di sì, ma non saprei rispondere con certezza a questa domanda. Immaginando i protagonisti di Cacciucco Umano ho provato a immedesimarmi nel loro vissuto, nelle loro reazioni e nel loro modo di vedere il mondo. La maggior parte dei personaggi di questa storia, se non tutti, la pensa in modo diverso da me riguardo lo svolgersi delle cose: è stato interessante provare a vivere le loro vite, entrare nella loro mente e accompagnarli camminando fianco a fianco in attesa del dipanarsi del destino.
E ora qualche domanda a Prenzy:
Come è stato lavorare con Alberto?

Devo dire che Alberto mi ha reso il lavoro facile, oltre a scrivermi una sceneggiatura molto dettagliata mi ha aiutato con degli storyboards (o merdostory come ama chiamarli) disegnati da lui. Quindi avevo già ben chiare le pagine da realizzare, dovevo solo disegnarle meglio e cercare di sopravvivere alle sue correzioni.
Come si inseriscono nel romanzo le tue illustrazioni?
Le pagine a fumetti sono inserite alla fine di ogni capitolo e aiutano il lettore a visualizzare le scene più violente, fornendo uno stacco veloce e brutale tra le pagine del romanzo. Inoltre in apertura di ogni capitolo abbiamo aggiunto delle cover monocromatiche per presentare i vari personaggi della storia, un modo ulteriore per fondere disegno e scrittura. Penso che questo mix tra le due forme d’arte contribuisca a rendere ancora più divertente l’esperienza di lettura.
Come è nata la collaborazione tra voi due?
Il merito è di Gianluca Caputo, editor di Fumetti di Cane. Un bel giorno Gianluca mi contatta dicendomi che era in cerca di un disegnatore per un progetto un po’ strano. Mi invia il soggetto di Cacciucco Umano, spiegandomi come si sarebbe dovuto fondere col fumetto. L’idea di quest’ibrido mi aveva stuzzicato parecchio e una volta letto il soggetto sono stato subito catturato dall’atmosfera violenta e grottesca dipinta da Alberto, quindi ho accettato senza pensarci.
“In conclusione – aggiunge Alberto – vorrei spendere due righe per parlare della Casa Editrice che ha permesso la realizzazione di questo volume, e utilizzare questa occasione per ringraziarla dell’opportunità: l’etichetta indipendente “Fumetti di Cane” si propone di pubblicare storie per umani dal palato spesso e allo stesso tempo dallo stomaco di piuma. Storie di sesso, di morte, di politica, di religione , di cose molto brutte e cose molto belle, di questo tempo. Un tempo da cani”.
Il libro di Alberto è disponibile su Amazon, nelle librerie e fumetterie italiane.
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