
Pubblicato ore 14:00
LIVORNO – Partita anche a Livorno la vaccinazione per il vaiolo delle scimmie (monkeypox virus), seguendo le linee della procedura di area vasta condivisa tra Azienda USL Toscana nord ovest e Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.
La somministrazione del vaccino è offerta gratuitamente nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Livorno, diretto da Spartaco Sani, alle categorie di soggetti ad alto rischio indicati nella circolare ministeriale 35365 del 5 agosto scorso e nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Livorno, diretto da Spartaco Sani.
Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, il bollettino aggiornato al 9 settembre indica in Italia la conferma di 805 casi di vaiolo delle scimmie; con una presenza più rilevante nelle seguenti regioni: Lombardia con 333 casi confermati, Lazio 141 casi confermati, Emilia Romagna 80 casi confermati, Veneto 57 e Toscana 43.
Di seguito alcune informazioni riportate dal Ministero della Salute.
Categorie a rischio
Ecco quanto riportato nella circolare ministeriale 35365: “Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa. Tenuto conto dell’attuale scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi, le prime categorie alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione, sono individuate tra:
– personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus.
– persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano nei seguenti criteri di rischio:
i) storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; e/o ii) partecipazione a eventi di sesso di gruppo; e/o iii) partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; e/o iv) recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); e/o v) abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)“.
“Tali soggetti a più alto rischio – continua la circolare – potrebbero essere identificati tra coloro che afferiscono agli ambulatori PrEP-HIV dei centri di malattie infettive e dei Check Point, ai centri HIV e ai centri per il trattamento
delle malattie sessualmente trasmissibili, utilizzando anche indicatori di comportamento ad alto rischio simili a quelli utilizzati per valutare l’idoneità alla profilassi pre-esposizione all’HIV, ma applicati indipendentemente dalla presenza o meno di infezione da HIV. Si ritiene importante il coinvolgimento delle associazioni LGBTQIA+ e quelle per la lotta all’HIV, in particolare per favorire una corretta informazione sulla campagna vaccinale“.
I cittadini che si riconoscono nelle categorie a rischio di contrarre la malattia, e che attualmente non sono seguiti dai centri specialistici delle malattie infettive, potranno chiamare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15 il numero verde di Infosanita 800556060 per il raccordo con i centri di riferimento delle Aziende Sanitarie.
Segni e sintomi
Per la maggior parte delle persone, l’MPX è una malattia lieve-moderata e autolimitante.
La malattia spesso si manifesta con i seguenti sintomi generici iniziali: febbre, sonnolenza, mialgia, astenia, cefalea, linfonodi ingrossati.
Solitamente, entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi generici iniziali, dal sito dell’infezione primaria inizia un’eruzione maculopapulare che tende a diffondersi rapidamente ad altre parti del corpo, sebbene questa non sia la regola.
Nell’attuale focolaio epidemico, la distribuzione è atipica, predominano le lesioni ano-genitali, seguono tronco, braccia e gambe, viso e palmi delle mani e dei piedi. Le lesioni cutanee non seguono una distribuzione precisa e l’eruzione è asincrona, con lesioni in diversa fase di evoluzione, presenti contemporaneamente. I palmi delle mani e le piante dei piedi sono coinvolti nei casi di eruzione cutanea disseminata.
Le lesioni cutanee, da poche unità fino a centinaia, spesso si presentano dapprima come macule, poi si evolvono in papule, vescicole e pustole, talvolta con aspetto depresso, e croste, che successivamente cadono, mettendo fine al periodo di contagiosità.
Si può anche osservare enantema (eruzione) della mucosa orale ed oftalmica.
Come si trasmette
-contatto fisico diretto pelle a pelle (come toccarsi, abbracciarsi, baciarsi, contatti intimi o sessuali);
-contatto con materiali contaminati quali indumenti o biancheria da letto, compreso il contatto con materiale disperso da biancheria o superfici durante la manipolazione della biancheria da letto o durante la pulizia di ambienti contaminati;
-esposizione respiratoria diretta, faccia a faccia, ravvicinata;
-esposizione respiratoria (cioè possibile inalazione) o esposizione della mucosa oculare a materiale lesionale (ad es, croste) di una persona infetta.
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