Tumore al seno, in Toscana arriva il Progetto Eva

Per aiutare le pazienti 4 ambulatori per gli effetti collaterali

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TOSCANA – Di tumore alla mammella si guarisce sempre di più, il registro Tumori della Regione Toscana mostra dati piuttosto rincuoranti, infatti l’incidenza del cancro al seno appare stabile e, molto importante, continua a calare la mortalità.

Dati del Registro Tumori Toscana

Nella nostra regione complessivamente la sopravvivenza a 5 anni dalla scoperta di questo tipo di tumore nella paziente è pari all’88%, superiore alla media Europea (82%) e a quanto osservato in quasi tutte le altre regioni italiane.

Il rischio di sviluppare un tumore della mammella nell’arco della vita (fino a 84 anni), risultata tuttavia estremamente alto: riguarda infatti 1 donna su 8 e ogni anno circa 150-200 donne (pari al 5% del totale) sono diagnosticate in stadio metastatico.

Fare prevenzione

È per questo che è fondamentale fare prevenzione ed effettuare sempre una visita ginecologica almeno una volta all’anno; esami specifici tra i 40 e i 50 anni in caso di familiarità (poiché il 5-7% dei tumori al seno è ereditario) e una mammografia ogni due anni tra i 50 e i 70 anni.

Quali sono i campanelli d’allarme da tenere sotto controllo indicati dalla campagna “Non fermiamoci qui” dell’Associazione Italiana per la ricerca contro il cancro?

– presenza di un nodulo;
– modifiche della forma del capezzolo;
– rossore e ispessimento della pelle attorno al capezzolo;
– perdita di sangue, siero o lette dal capezzolo;
– tumefazione ascellare.

Progetto Eva

Messo a punto e finanziato dall’Associazione Corri la vita Onlus, questo progetto intende sostenere le donne malate di tumore in relazione alle problematiche legate alle conseguenze delle terapie.

“I tassi di guarigione da tumore al seno sono in aumento grazie a una maggiore precocità della diagnosi e a cure sempre più efficaci – spiega Angelo Di Leo del Comitato Scientifico di Corri la vita e oncologo ricercatore di fama internazionale per la cura dei tumori al seno – ma nuovi problemi emergono, legati essenzialmente all’induzione di effetti collaterali provocati dalle cure oncologiche e a nuove conoscenze di genetica medica”.

Pertanto le pazienti, guidate dal medico che le ha in cura, potranno essere assistite da specialisti dedicati, ricevendo in tempi rapidi l’assistenza necessaria e soprattutto mirata in base a quattro tematiche diverse:

Definizione del rischio genetico: riguarda la definizione delle cure migliori per ogni singola paziente ma anche per eventuali provvedimenti per consanguinei considerati a rischio.

Preservazione della fertilità: molto importante soprattutto per le giovani pazienti che si preoccupano ragionevolmente che i trattamenti oncologici possano precludere loro la possibilità di future gravidanze.

Trattamento dell’osteoporosi: anche l’osteoporosi indotta dalle terapie richiede una presa in carico dedicata e specialistica: sono numerose oggi le opzioni terapeutiche per il suo trattamento, pertanto è importante valutare ogni singolo caso e definire una strategia su misura.

Sintomi da menopausa: stesso discorso per la menopausa iatrogena, i cui sintomi possono impattare negativamente sulla qualità di vita della paziente e come tali richiedono di essere affrontati in modo specifico.

Gli ambulatori

In questa prima fase di durata triennale sono previsti ambulatori gratuiti, complementari ai servizi dell’azienda sanitaria Toscana centro, presso i centri di senologia di Firenze (ospedale S. Maria Annunziata a Ponte a Niccheri), Prato (ospedale Santo Stefano), Empoli (ospedale San Giuseppe) e Pistoia (ospedale San Jacopo).

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