
Pubblicato ore 07:00
- di Gianluca Donati
LIVORNO – Una carrellata di dipinti di straordinaria bellezza. Il paesaggio visto nelle sue mille sfaccettature, con uno sguardo al mondo dei sogni, con suggestioni che strizzano l’occhio al movimento espressionista ed è infatti intitolata proprio “La visione del paesaggio in Voltolino Fontani tra espressionismo e onirico” la mostra aperta ieri, 2 ottobre.
Una splendida esposizione che ha reso onore al grande pittore labronico di cui nello scorso febbraio ricorrevano i cento anni dalla nascita. La mostra, a ingresso libero, è curata da Michele Pierleoni e potrà essere visitata fino al 31 ottobre presso la Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci nella sede di Livorno in via Rossini 2 (primo piano) angolo via Cairoli.
Nel corso della visita, Pierleoni ha spiegato ai presenti come Fontani sia stato artisticamente precoce e fin dalle sue prime opere appare già un pittore formidabilmente formato, sia sul piano estetico sia su quello esecutivo. I suoi esordi espositivi risalgano a quando egli aveva quindici anni, nel 1935, prendendo parte alla VII Mostra provinciale Livornese, allestita negli ambienti di Bottega d’Arte con due disegni, “Testa di bambina” e “Paese”. Sin da questa tenera età Fontani si rivela curioso, ipersensibile, fortemente influenzato da artisti distanti dalla tradizione pittorica labronica. Evidente nei suoi primi dipinti che rivelano colori cupi, l’influenza di artisti come Mario Sironi o Arnold Bocklin come nello stupendo “Ineluttabile” del 1937 che richiama a “L’isola dei morti” del pittore svizzero. Il suo stile agli esordi sviluppa una pittura figurativo/espressionista, ma la sua formazione risente anche d’influenze simboliste.
Ancora Pierleoni ha proseguito dicendo che Fontani fu, però un pittore in continua evoluzione, dove il suo stile e la sua ricerca mutavano in continuazione, così procedendo nel percorso espositivo della mostra, si assiste al suo passaggio al periodo dell’Eaismo che in anticipo “sull’arte nucleare italiana”, si propose di affermare il contesto umano dell’arte distinto in tutte le sue forme, contribuendo a esorcizzare il pericolo disumanizzante e distruttivo dell’epoca atomica. Qui il tratto diventa più “nervoso” e le raffigurazioni assumono un cromatismo più vivace, come in ”Paese eaista” nel quale è rintracciabile l’influenza di Egon Schiele, o “Cavallo fulminato” celebre dipinto fontaniano contraddistinto dal tratto nervoso dell’equino, colpito dalla saetta e che richiama evidenti assonanze con il futurista Fortunato Depero. I passaggi successivi di Fontani saranno quelli del periodo “informale”, seguito da quello “onirico”.
Tra le opere più suggestive esposte alla mostra: “Vecchia Livorno”, “La fabbrica”, “Campagna”, “Scali livornesi”, “Fortezza Vecchia”, “Esodo”.
Oltre a Michele Pierleoni, erano presenti le figlie di Fontani, Adila e Maria Grazia, e Roberto Pullerà dell’Area Commerciale della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci.
Ingresso gratuito.
Orario: tutti i giorni 10.30 – 12.30 e 16.00 – 18.00. Chiuso il sabato mattina e la domenica. Nel sabato pomeriggio dei giorni 10, 17, 24 e 31 ottobre, la prima ora sarà dedicata alle visite guidate su appuntamento chiamando il 3402375748; dalle ore 17 alle ore 18 visite guidate senza appuntamento.
Informazioni: 0586210180.
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