
TOSCANA – Festività pasquali tra riti e tradizioni, in Toscana ancora oggi si praticano antiche usanze, soprattutto in piccoli borghi, alcune delle quali sono davvero divertenti come per esempio la “ruzzolata” delle uova tipica delle zone del Mugello e della lucchesia, e si praticava il giorno successivo alla Pasqua.

Questa usanza conserva ancora qualche elemento della religiosità legata al culto pasquale, in particolare per l’uso delle uova benedette che venivano fatte ruzzolare cioè rotolare lungo un pendio dalle famiglie riunite per il picnic di Pasquetta o dai ragazzi.
Vi siete mai domandati perché esiste il famoso detto “fare il giro delle sette chiese” quando si vuole indicare un percorso piuttosto lungo per il quale si perde molto tempo? Ebbene questo termine deriva dalle festività pasquali, più precisamente dal giovedì santo quando c’era la tradizione in molti centri di effettuare il pellegrinaggio a piedi delle sette chiese più importanti e della venerazione verso il SS. Sacramento che avveniva di notte. Questo rito venne introdotto a Roma a metà del 1500 dal sacerdote Filippo Neri il giorno del giovedì grasso come opposizione ai festeggimenti legati al carnevale. Questa usanza interessava in particolare le città con un numero piuttosto elevato di chiese, mentre nei centri minori si riduceva alla visita di cappelle votive.
Lo “scoppio del carro” (detto Brindellone) è un’usanza che ancora oggi si celebra a Firenze, si tratta un rito antico legato al culto del fuoco purificatore. Pur derivando una tradizione pagana (rintracciabile nella mitologia greca), questa usanza affonda le radici nel 1622 ed è diventata in epoca medievale un culto religioso cristiano che si lega al florido raccolto e che è auspicio di buona fortuna.

Che dire invece dell’usanza di fare la gita fuori porta nel giorno della Pasquetta? Intanto perché si festeggia questo giorno che per i cristiani è il lunedì dell’Angelo: “Il Vangelo – dice Alessandro Bencistà, presidente e fondatore del Centro Studi Tradizioni Popolari Toscane – racconta che Maria di Magdala (Maddalena) insieme ad altre pie donne andò al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamarne il corpo. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l’accesso alla tomba spostato; le donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse: <<Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto>>. Da qui il nome della festa che quindi ricorda l’incontro di Maddalena e delle altre donne con l’angelo”.
Invece la tradizione della gita fuori porta potrebbe essere legata al viaggio che i discepoli intrapresero per recarsi a Emmaus, fuori la città di Gerusalemme, e ai quali apparve Gesù.
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