
- Simone Fulciniti
LIVORNO – Il fatto che l’autore, Francesco Niccolini, avesse vinto quest’anno il premio Ignazio Silone, faceva chiaramente ben sperare. Ma da qui a credere che lo spettacolo Fontamara, quinto appuntamento della rassegna Scenari di Quartiere fosse una sorta di capolavoro assoluto, ce ne correva un bel po’. Ed invece, gli straordinari attori della compagna abruzzese del ‘Lanciavicchio’, hanno dato vita ad una cavalcalcata straordinaria, di fronte a decine di persone assiepate in piazza Magenta.

Una storia intensa, fatta di povertà, privazioni, violenze. Dove gli squadristi del fascio fanno la voce del padrone, dove i ‘cafoni’ di Fontamara, cercano invano di reagire ai continui soprusi. Quello che sorprende è la fluidità della scrittura, la perfezione recitativa, che rende facilmente accessibile un romanzo piuttosto impegnativo. Una vera e propria orchestra di voci, che si fondono in un unico suono, via via emozionando, e coinvolgendo nella storia l’intera platea.
Rispetto al libro, che Silone aveva scritto in italiano rigoroso, la scelta di Niccolini è stata quella di utilizzare la cadenza marsicana, in modo da fornire al racconto un maggiore spessore espressivo. Alla fine dello spettacolo, il pubblico ha tributato agli artisti un applauso lunghissimo, durato diversi minuti. Forse il più lungo nella storia di scenari.
© Vietata la riproduzione
Lascia un commento