Teatro, donne, amore e morte: Roberto Vecchioni a Scenari regala lezioni di vita

Il cantautore ed ex docente ieri a Villa Mimbelli

Roberto Vecchioni. Foto: D. Fallani
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Pubblicato ore 07:00

  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – La donna, l’amore, il teatro, la morte, la parola, sono i grandi temi che ieri sera, 13 giugno, ha toccato il grande cantautore, scrittore, paroliere ed ex insegnante, Roberto Vecchioni, nella seconda serata di Scenari di Quartiere. Il luogo, di quelli belli come la Villa Mimbelli, proprio davanti al teatro all’aperto che venne fatto costruire per i figli dei dipendenti dall’Azienda Autonoma Poste e Telegrafi che acquistò la Villa nel 1936 per farne un collegio.

Solo un artista del calibro di Roberto Vecchioni poteva passare da un argomento all’altro con tale leggerezza e senza appesantire il discorso, trasportando il pubblico alla fine dello spettacolo, per un’ora e mezzo di pura cultura e di lezioni di vita. D’altra parte lo spettacolo era incentrato sul suo libro “Lezioni di volo e di atterraggio“, uscito lo scorso anno per Einaudi, che racconta proprio le giornate passate nei parchi con i suoi studenti a parlare di vita, di amore, di teatro.

Davanti a un tutto esaurito, Vecchioni ha prima accennato all’attualità parlando del malore che ha colpito Christian Eriksen, il calciatore della Danimarca, durante la partita di sabato 12 giugno che si disputava per i Campionati Europei, sottolineando come fosse rimasto scosso per l’evento e poi ha parlato di Patrick Zaki, lo studente egiziano arrestato al Cairo. A seguire, mentre il pubblico ascoltava attento, ha parlato di emozioni: “Se vivi la vita senza emozioni, senza sorprenderti, allora l’hai buttata via, bisogna sorprendersi sempre soprattutto per le piccole cose”.

Altro tema molto importante è quello della donna: “La donna è tutto, è la verità, l’uomo è solo il suo riflesso” e dalla donna si collega a un altro grande argomento, quello del teatro e in particolare della tragedia greca citando tre grandi personaggi femminili: Medea, Alceste e Antigone. “Il teatro è un’invenzione straordinaria – ha detto il cantautore di Carate Brianza – proprio come la parola, forse tra un po’ di tempo non ci saranno più musicisti o artisti, ma il teatro no, perché permette di inventare storie mai raccontate, certo, anche un libro lo fa, ma il teatro mostra quelle storie. È liberatorio, ha la capacità al tempo stesso di creare ed espiare”.

Vecchioni ha accennato anche alla morte: “Perché non pensiamo mai alla morte? – ha domandato – perché qualcuno ci ha dato le “illusioni“, cioè ci ha dato quelle cose che amiamo come lo sport, il lavoro, gli hobby, che sono stati creati per farci dimenticare la morte. Come dice Prometeo al Coro nel “Prometeo incatenato” di Eschilo: «Ho messo nei loro cuori, speranze cieche»”.

Un grande racconto, che si è concluso con un lungo applauso da parte del pubblico. Alla fine Vecchioni ha firmato le copie del suo libro e fatto autografi.

Oggi, 14 giugno, in scena Fabrizio Brandi con “Il cavaliera volante” dedicato a Federico Caprilli all’Ippodromo di viale Italia. Anche per questo spettacolo i biglietti sono esauriti.

Le immagini sono state scattate da Diletta Fallani

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