“Il sogno di un Clown” di Mozart a Roma

Giuseppe Cederna a tu per tu con il genio, folle e inarrivabile, di Mozart

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ROMA – Dal 10 al 21 gennaio al Teatro India in scena Giuseppe Cederna con Mozart, il sogno di un clown, brillante monologo con musica dal vivo sul celebre e immortale artista austriaco, un viaggio impervio ed esilarante tra la vita del genio e il miracolo della sua musica, che contiene anche la possibilità del fallimento, ma che è in ogni caso un successo intraprendere.

Ritratto di un genio che Giuseppe Cederna ritorna ad interpretare per la seconda volta, a trent’anni di distanza dopo l’Amadeus di Mario Missiroli, che lo chiamò nel 1987 come protagonista insieme a Umberto Orsini della commedia di Peter Shaffer (che ispirò la celebre pellicola di Milos Forman). Questa volta Cederna firma anche il testo, per la regia di Ruggero Cara ed Elisabeth Boeke, in scena acconto al pianoforte del maestro Sandro D’Onofrio, per un itinerario tra azione teatrale e drammaturgia musicale.

“È impossibile comprendere una figura del passato e tantomeno un genio se non si sia mai fatto il tentativo di comprendere se stessi. Il genio, al contrario dello pseudo genio, non si vede come centro del dolore del mondo. Egli brucia e non cerca di impedirselo, semplicemente lo ignora, non si vede in relazione con il mondo. Anzi, non si vede assolutamente. Mozart era un mistero anche per se stesso.”

Sono queste le poche, sibilline parole che Wolfgang Hildesheimer, forse il più grande biografo di Mozart, rivolge a due giovani artisti venuti a chieder consiglio: un attore in procinto di affrontare “Amadeus”, il testo teatrale di Peter Shaffer da cui fu tratto per l’appunto l’omonimo film di Milos Forman, e un pianista alla vigilia di un grande concerto. “Mozart è inafferrabile”. Il vecchio Wolfgang li accompagna ai piedi delle montagne e, con una tenerezza quasi paterna, li abbandona al bosco in cui si lascia e si lascia ai figli.

Unico aiuto il suo libro con le sue tracce misteriose. «Immaginate la sorpresa dei nostri eroi nello scoprire che sarà proprio lui, Mozart in carne ed ossa, a prendere in mano quel libro per cercare di capire se stesso e risolvere quel mistero irrisolvibile che porta il suo nome» – racconta Giuseppe Cederna – dopo trent’anni Wolfgang Amadè è tornato a trovarmi Mi ha chiesto di aiutarlo a ritrovare sé stesso. Di provarci almeno. Di raccontare la mia e la sua storia. Di tornare, per amore suo, a fare il clown come una volta. Ed eccomi qui».

Ecco quindi l’enfant prodige perennemente in tournée per le strade dissestate d’Europa; ecco i tic, le acrobazie e il talento per la comicità fecale tramandatagli dalla mamma; ecco il virtuoso, l’impareggiabile buffone, il Flauto Magico e il Don Giovanni; le umiliazioni, i successi, gli amori e i dolori che hanno segnato la fulminante esistenza “di uno spirito indicibilmente grande, regalo immeritato per l’umanità nel quale la natura ha prodotto un eccezionale, forse irripetibile, ad ogni modo mai più ripetuto, capolavoro”.

 

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