
LIVORNO – Consegnati ieri i riconoscimenti ai vincitori del Premio Combat Prize 2017 per l’arte contemporanea. Nella splendida cornice della Sala degli Specchi di Villa Mimbelli i dieci premiati hanno ricevuto una targa e premi in denaro. Cinque categorie, dieci vincitori su un totale di 80 finalisti, 1200 le opere in concorso provenienti da 54 paesi. Tra i vincitori c’è anche una ragazza livornese Irene Lupi, che ha ricevuto una menzione speciale nella Sezione Video, e c’è anche chi arriva da Madrid. “L’obiettivo di questo Premio è dare visibilità agli artisti – ha detto Paolo Batoni, direttore artistico di Blob Art l’associazione da cui è nata l’idea dell’evento – Per un artista avere un pubblico con cui confrontarsi rappresenta uno stimolo a continuare e a creare. Siamo molto soddisfatti perché questo Premio sempre più si colloca nel panorama nazionale e rappresenta un punto fermo per gli artisti che vogliono mettersi in luce”. Grafica, Video, Fotografia, Pittura, Scultura/Installazione e Premio Fattori Contemporaneo, queste le Sezioni.

A Barbara De Vivi (nata a Venezia) il premio della Sezione Pittura con l’opera “Medea” per la ricerca che si nutre di modalità pittorica potente, giocata sulla stratificazione e su reminiscenze oniriche e per una efficace rilettura contemporanea del mito classico. La tela è alimentata da una narrazione pregnante ed efficace, ricca di connessioni dettagliate che fa presagire interessanti potenzialità. Menzione speciale a Francesca Chioato (nata a Cittadella) con l’opera “La bella lavanderina” (acrilico, straccio).
Per la Sezione Fotografia la giuria ha decretato vincitore Karin Schmuck (nato a Bolzano) con l’opera “Mothers I” per la capacità di affrontare un genere classico della fotografia, il ritratto familiare, rovesciando le attese del soggetto e dello spettatore, attraverso una peculiare scelta iconografica. Il rapporto tra le due figure è elaborato come incontro totalizzante di corpi, autentica fusione che esclude la riconoscibilità individuale legata alla rappresentazione del volto. Il fondo uniforme rafforza ulteriormente il rimando alla tradizione del genere anche in chiave di citazione pittorica. Menzione speciale a Luca Gilli (nato a Reggio Emilia) con “Baragalla#0285”.

A Giorgia Lo Faso (nata a Saluzzo, Cuneo) è andato il premio Sezione Grafica con l’opera “Samsung Galaxy S4” per la capacità di riuscire a far convivere nelle sue immagini due temi distanti come quello del monocromo e quello della scrittura immediata dei messaggi lasciati nello spazio urbano da chi lo attraversa. Questa ricerca le ha permesso di approdare a soluzioni estetiche inedite perché indaga nuovi equilibri nella classica relazione tra fondo e soggetto, approdando a un nuovo campo di studio con cui rilegge la tecnica classica della grafica d’arte alla luce della comunicazione globale e delle piazze virtuali. Menzione speciale a Massimiliano Galliani (nato a Montecchio Emilia) per il suo “Disegno E matita (creazione)”.
Per la Sezione Scultura /Istallazione il premio va a Davide Sgambaro (nato a Cittadella, Padova) con l’opera “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno” che usa il ready made e skydacer di recupero, per la capacità di indagare in maniera non scontata il medium installativo traslando il proprio corpo in una sorta di performance collettiva perfettamente inserita nello spazio. Immersiva risulta la capacità in cui il suo lavoro riesce a coinvolgere il pubblico, suscitando sensazioni di sorpresa, inquietudine e claustrofobia. Menzione speciale a Mauro Panichella (Genova) con “Fulgor (44°19’38.9”N 8°30’16.3”E)” osso di capodoglio, luce al neon, legno.

Infine per la Sezione Video la giuria ha assegnato il premio ad Ana Dévora (Madrid, Spagna) per l’opera “Marionetas”: constatando che nella congiuntura attuale i processi educativi sono al centro di una ridefinizione del tessuto sociale, l’autrice, proponendo un’indagine sulle modalità tipiche di trasmissione di determinati valori, ne evidenzia e coglie l’insieme delle loro potenzialità per il futuro. Menzione speciale a Irene Lupi (Livorno) con “Fünfhundertsechzig”.
Per quanto riguarda il Premio Fattori Contemporaneo che consiste in una personale al Museo Fattori nella programmazione 2018, viene assegnato ad Alberto Sinigaglia con la seguente motivazione: assodato che il rapporto tra realtà e finzione, tra documento e creazione è fondamentale nella costituzione del linguaggio fotografico, l’interesse dell’autore si concentra sulla ricerca delle fonti. Queste possono essere aggiunte o essere sostituite, attraverso un percorso nel quale il concetto stesso di verità viene posto in discussione. A partire da queste premesse, la realizzazione di un viaggio che è insieme riflessione sulla scienza, sull’immagine e sull’immaginario collettivo e si sviluppa tra fotografia, installazione ed editoria ha convinto a premiare l’opera.
In ultimo, il premio Art Tracker, che permetterà a quattro artisti under 35 di essere inseriti nella programmazione eventi di Lucca Art Fair, la mostra di arte contemporanea che si svolge a maggio, per un progetto curatoriale. I vincitori sono: Martina Brugnara, Chiara Campanile, Marco Groppi e Simone Monsi.
Di seguito tutte le opere vincitrici.
Valeria Cappelletti
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