Peluche, reggiseni e cappelli lanciati sul palco, gli Psicologi infiammano il pubblico di Cortomuso

Giovani e giovanissimi accorsi per assistere al concerto del duo

Gli Psicologi in un momento del concerto. Foto: G. Fallani
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Pubblicato ore 07:00

  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – Loro sono Marco De Cesaris e Alessio Aresu e insieme formano il duo degli Psicologi. Marco (Drast) è di Napoli, Alessio (Lil Kaneki) è di Roma, entrambi classe 2001. Giovanissimi, così come il pubblico che stravede per loro, il duo è salito ieri sera, 21 agosto, sul palco nell’area verde dell’Ippodromo Caprilli per Cortomuso Festival.

“Il diploma è solo un pezzo di carta e gli psicologi non curano l’ansia” cantano in “Diploma” il loro “manifesto”, uscito nel 2009 su You Tube e che gli ha portati al successo. Eppure, con le loro canzoni riescono a curare, se non le ansie, almeno le difficoltà di essere adolescenti e a regalare al loro pubblico un momento di grande gioia. Così è stato ieri sera: giovani e giovanissimi sono accorsi per ascoltarli, tante ragazze e non sono mancati gli episodi di reggiseni lanciati sul palco insieme a cappelli, peluche e a una collana hawaiana.

Sul palco si parte alle 21.30 con Frejico (Tommaso Selmi) cantante livornese classe 2000, che ha aperto il concerto degli Psicologi, poi alle 22.20 il palco si fa buio, solo una grande croce al centro che rimanda una luce bianca abbagliante, la croce è il simbolo distintivo degli Psicologi. Poi, eccoli, arrivare sul palco e scatenare le urla del pubblico, si alzano i telefonini, tutti online per fissare sullo smartphone i loro beniamini. C’è chi si riprende mentre canta le canzoni del duo, chi balla seduto sulla sedia, perché gli Psicologi sono la rivelazione della generazione post millennials, ultra tecnologica e digitale.

Il loro nome pare sia frutto di una incomprensione del pubblico, il loro progetto musicale, da cui tutto è nato, quello che abbiamo citato poco sopra si intitola “Psicologi/Diploma” e da lì è nata la convinzione che il duo si chiamasse Psicologi, e tale è rimasto.

Loro, gli Psicologi, camminano da una parte all’altra del palco, incrociandosi ma senza mai fermarsi. Interagiscono poco tra di loro e sono pochissime le interazioni con il pubblico, preferiscono che siano i loro brani a parlare. La platea si infiamma quando Marco e Alessio cantano “Diploma”, “Autostima” ma soprattutto “Non mi piace”, “Festa” e “2001”; si alza in piedi e canta a squarciagola. Gli Psicologi chiedono di usare le luci dei cellulari per illuminare la notte e arriva la magia, una distesa di piccole lucciole che danzano.

Le loro canzoni sono un mix tra trap, rap, elettronica e pop, raccontano di amori finiti, di ragazze e di amici che li hanno feriti, di sofferenze e delusioni, parlano di rabbia e di “drammi” giovanili e gli adolescenti si rispecchiano in loro e per questo li amano così tanto.

Arrivano le 23:20 il duo ringrazia ed esce, il concerto sembra finito, ma c’è tempo ancora per il bis: altre tre canzoni e poi il palco di Cortomuso si spegne in un boato generale di apprezzamento da parte del pubblico.

Le fotografie sono di Glauco Fallani

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