
Pubblicato ore 19:07
- di Valeria Cappelletti
LIVORNO – Ha dedicato il premio Capperuccio al padre, venuto a mancare lo scorso anno, l’attore, regista e conduttore Paolo Ruffini che, questo pomeriggio 24 giugno, ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del sindaco Luca Salvetti e del presidente uscente del Lions Club Livorno Porto Mediceo, Roberto Duranti.
Grande emozione per l’attore livornese che davanti al pubblico presente in Comune ha detto: “Un premio così spero di essermelo meritato e di meritarmelo. Nella mia ricerca c’è la volontà di provare a rendere le persone più felici. Credo che oggi ci sia la necessità di far riflettere le persone su alcuni valori dimenticati che possono essere vitali, come l’amore di cui si sente parlare sempre meno, è molto più virale la guerra. In questo momento è importante ricordarsi di certi valori. Oggi i ragazzi ragionano in verticale, io appartengo all’ultima generazione abituata a guardare in orizzontale perché ci piaceva il cinema quindi il pensiero parte da dietro e va in avanti, in verticale parte da sopra e va a terra. Abbiamo passato due anni difficilissimi e prima scherzavo con il sindaco e ho detto che un sindaco più in difficoltà di te è solo quello di Gotham City, ma lui ha Batman tu hai Ruffini”.
La motivazione del Premio: “A Paolo Ruffini che con ironia e irriverenza ci ha raccontato la bellezza che risiede nella diversità. Nell’epoca della “realtà molteplice” ha saputo valorizzare il sentimento dell’accoglienza e fare sua la scelta di essere “a favore” e non “contro” nel messaggio universale di essere tutti uguali e tutti diversi, per quello che siamo, non per quello che sembriamo. Con emozione, cuore e levità”.
“Era giusto che questo premio tornasse e fosse consegnato a una persona che nella sua carriera professionale ha regalato tanti sorrisi – ha detto Salvetti – Sono molto legato a Paolo perché nel 1995 quando venni mandato come giornalista a realizzare una serie di video di promozione al Liceo Classico, la dirigente mi disse che mi avrebbe affiancato un giovane di 17 anni e comparve Paolo che mi fece da Cicerone e già allora aveva una capacità espressiva che coinvolgeva le persone. Un percorso quello di Paolo che è nato qui a Livorno con Il nido del Cuculo ma che poi si è spostato in giro per il mondo, per poi ricollegarsi alla nostra città grazie al bel lavoro con la Compagnia Mayor Von Frinzius di Lamberto Giannini”.

Ruffini sarà a Livorno il 27 giugno a “Sguardi in Fortezza” (Fortezza Vecchia) per presentare il suo documentario “Perdutamente” dedicato all’Alzheimer e poi ha anticipato che sarà anche a Effetto Venezia.
Alla consegna del premio erano presenti anche il fratello di Paolo, il Capitano di Vascello Armando Ruffini, il regista e docente Lamberto Gianni, la giornalista Marina Marenna che prenderà il posto di presidente del Lions Club Livorno Porto Mediceo e Don Paolo Razzauti.
La storia del Capperuccio
Il Premio Capperuccio è un riconoscimento che trae spunto dalla stola (appunto il Capperuccio), oggi esposta in una teca a Palazzo Comunale, che il Granduca Ferdinando I de’ Medici il 19 marzo 1606 pose sulle spalle di Bernadetto Borromei. Da quel momento Livorno era elevata al rango di città e Borromei diventò il primo Gonfaloniere togato “…questo sarà il segno d’onore che porteranno in avvenire i Gonfalonieri della città di Livorno…”.
Il Capperuccio simboleggia quindi la nascita di Livorno come Città, ed è simbolo di livornesità, del senso di appartenenza e dell’amore verso Livorno, ed è con questo spirito che da undici anni il Lions Club Livorno Porto Mediceo conferisce il riconoscimento.
I premiati
Tra i premiati ricordiamo l’Emerito Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il Rabbino Elio Toaff, l’Accademia Navale, la Brigata Folgore, il Vescovo Mons. Simone Giusti, il prof. Paolo Dario, i primari ospedalieri Siani e Roncucci per l’impegno durante la pandemia Covid, la Compagnia Mayor Von Frinzius.
La nostra intervista a Paolo Ruffini
Le immagini sono di Valeria Cappelletti
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