
- di Simone Fulciniti
LIVORNO – Il museo di storia naturale, invaso da meravigliose sonorità cinematografiche, in una serata dedicata al genio del compositore Nino Rota. Il pubblico, che ha esaurito tutte le sedute sistemate in platea, è stato preso per mano e accompagnato in un fantastico viaggio attraverso le pieghe dell’opera del maestro milanese.
Tanti gli artisti di fama, che si sono alternati o confusi con i talenti più giovani, quelli destinati ad avere un brillante futuro: questo, come noto, è uno dei punti cardine sui quali si basa il ‘Livorno Music Festival’.
Ci sono stati momenti in cui si è toccato il massimo livello, come la performance di Anna Serova (alla viola), accompagnata in maniera mirabile dalla pianista Caterina Barontini.
Molto coinvolgente la maratona finale, quella che ha compreso le arie più famose: brani tratti da ‘Il padrino’, film di Francis Ford Coppola, e dai ‘felliniani’ ‘Amarcord‘ ed ‘Otto e Mezzo‘. Ed in questo caso interprete d’eccezione e mattatore, è stato il maestro Ilio Barontini (spesso con l’ausilio della voce di Alda Caiello).
La splendida cornice del museo, con gli scheletri dei pachidermi giganti a far da sfondo, ha contribuito a rendere il concerto più unico che raro. Nino Rota, eccellenza italiana.
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