Mostra su Banksy al Museo della Città, le immagini dell’inaugurazione

L'esposizione rimarrà fino al 19 marzo

Una delle opere più famose di Banksy
Share

Pubblicato ore 12:51

  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – Le opere di Banksy, considerato lo street artist più famoso degli ultimi anni, piacciono così tanto perché spesso usano l’ironia per diffondere messaggi politici e sociali capaci così di arrivare a tutti.

Intuitive e veloci da comprendere, le opere dell’artista britannico sono sparse sui muri di molte parti del mondo e per la prima volta arrivano a Livorno, al Museo della Città con la mostra “Banksy Realismo Capitalista“, inaugurata ieri, 16 dicembre, al Museo della Città dove rimarrà fino al 19 marzo. La mostra è prodotta e organizzata da Comune di Livorno e MetaMorfosi Eventi.

Banksy utilizza per le sue opere la tecnica dello stencil: adottata per la sua rapidità, in grado di scongiurare l’intervento della polizia.

Ma quali sono le opere in mostra? Ne abbiamo analizzate alcune (trovate le immagini nella galleria a fine articolo):

Sale ends today” cioè “I saldi finiscono oggi”: in quest’opera Banksy raffigura alcune persone con movenze religiose che si inchinano davanti al cartello “Sale ends today” laddove si premure dovesse esserci la croce con Gesù. Il messaggio è subito comprensibile: una forte critica verso il consumismo. Siamo così ossessionati dal dove acquistare che si disperiamo quando finiscono i saldi.

Love is in the air” (L’amore è nell’aria) conosciuta anche come “The Flower Thrower” cioè “Lanciatore di fiori”, raffigura un manifestante a volto coperto mentre, contrariamente a quanto si pensi, non sta per lanciare una molotov ma un mazzo di fiori, si tratta di un invito a riflettere sui danni provocati dalla guerra.

Golf sale” quest’opera di Banksy prende spunto dalla nota fotografia che mostra il manifestante cinese in piazza Tiananmen a Pechino. Nell’originale lo studente fronteggiava solo, con fermezza, l’avanzata di quattro carri armati, qui l’uomo regge un cartello con sopra scritto “golf sale” e una freccia che indica verso destra, come a sottolineare l’inutilità della violenza e della guerra.

Pulp Fiction“: si tratta di uno dei soggetti più conosciuti che rappresenta i protagonisti del film di Quentin Tarantino Pulp Fiction (John Travolta e Samuel L. Jackson) che però al posto della pistola impugnano due banane che risaltano sullo sfondo nero. Le banane rimandano anche alla copertina dell’album dei The Velvet Underground disegnata da Andy Warhol nel 1967, inotlre possono essere ricondotte anche alla scimmia, animale iconico nella produzione di Banksy. Anche in questo caso il messaggio è contro la guerra.

I Fought the Law and I Won” cioè “Ho combattuto la legge e ho vinto”: l’opera è basata su un filmato che mostra il fallito tentativo di assassinio di John Hinckley contro il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan nel 1981. Un uomo viene bloccato, si trova a terra e ha lasciato cadere un pennello con il quale ha appena scarabocchiato le parole “Ho combattuto la legge e ho vinto”, nella versione di Banksy, il criminale è un artista di graffiti, invece di un assassino. Tra i possibili messaggi c’è quello secondo cui l’artista sia comunque riuscito a eludere le autorità lasciando il proprio messaggio.

Una delle immagini più rappresentate nelle opere di Banksy è il poliziotto, famosa opera è “Policeman Kissing”, dove due poliziotti sono intenti a scambiarsi un bacio appassionato. L’opera in mostra al Museo della Città si intitola invece “Rude Copper” (Poliziotto rude), dove un poliziotto inglese guarda dritto verso il pubblico ed esibisce un dito medio. Il poliziotto raffigurato ha l’uniforme lucida e un elmetto che richiama ai vecchi poliziotti, ma invece ecco uscire la natura maleducata del personaggio.

Girl with balloon” (La bambina con il palloncino) è forse l’immagine più popolare di Banksy. L’opera si completa con una scritta in basso ”C’è sempre speranza”.

I topi sono tra i soggetti più rappresentati da Banksy che su di loro scrive: “Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione tra la sporcizia. Eppure, sono capaci di mettere in ginocchio intere civiltà”. L’artista coglie un parallelismo tra i topi e la condizione dello street artist e ci mette in guardia dalle tranquille ma ambigue moltitudini. I topi di Banksy sono prelevati dall’immaginario di un altro street artist, il francese Blek Le Rat, che nel corso degli anni Ottanta li dissemina per Parigi con una visione simile a quella dell’artista britannico. Il topo di “Love Rat” è rappresentato con un grande pennello in mano mentre ha terminato di tracciare il contorno di un cuore rosso su un muro invisibile. Il simbolismo suggerisce che la street art – non importa quanto insignificante possa sembrare a prima vista – è degna di amore e che questi piccoli contributi possono avere un impatto luminoso sulla comunità circostante.

Toxic Mary/Virgin Mary“: Toxic Mary a causa del simbolo del veleno sul biberon. Secondo alcuni l’immagine rappresenta una dura critica al ruolo della Religione nella Storia; secondo altri è una critica al modo in cui stiamo educando i nostri figli. L’opera riprende una Madonna con Bambino nello stile del Rinascimento. L’immagine presenta delle colature che riportano un elemento peculiare della street art. È una tipica immagine popolare che Banksy sottopone ad un “détournement”. Si tratta di un processo che consente di sfruttare immagini già cristallizzate nella memoria, manipolandole e collocando elementi che ne mettano in crisi il significato acquisito. L’opera viene presentata per la prima volta nel 2003 come dipinto a stencil su tela nel corso della mostra Turf War.

Bomb hugger” è un’immagine che parla di guerra e quindi attualissima. Ha un titolo ufficiale e uno adottato dal pubblico: quello ufficiale è “Bomb Love”. Tuttavia il pubblico lo ha accolto come “Bomb Hugger”, ovvero, colei che abbraccia la bomba. L’immagine è stata pubblicata per criticare l’intervento congiunto di Inghilterra e USA contro l’Iraq. Su uno sfondo rosa pop, una bambina abbraccia una bomba come se stesse abbracciando un orsacchiotto. L’artista sta parlando della guerra nella versione fornita dai governanti e dai media allo scopo di giustificare l’attacco all’Iraq, ovvero, una guerra per “esportare la democrazia”.

Informazioni

museodellacitta@comune.livorno.it – 0586 824551
Orario di apertura dal lunedì al venerdì dalle 10,00-20,00, il sabato e la domenica 10.00-22.00. Sempre aperti compreso Natale, S.Stefano, 31 dicembre, 1 gennaio e 6 gennaio.

Biglietti

Intero € 12,00; € 8,00 ridotto; € 2,00 ridotto scuole. Visite guidate per gruppi massimo 25 persone € 50.

Le foto dell’inaugurazione sono di Glauco Fallani

© Vietata la riproduzione

Lascia un commento

La tua email non verrà pubblicata. I campi con asterisco sono obbligatori


*