Matteo Panariello vince “Perché il Goldoni è il Goldoni” 2023

Il ragazzo arciere paralimpico non vedente ha cantato: "Portami a ballare"

La gioia di Matteo Panariello. Foto: Glauco Fallani
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Pubblicato ore 07:00

  • di Valeria Cappelletti

LIVORNO – “Oops, I did it again” (Oops, l’ho fatto di nuovo) cantava Britney Spears, mai titolo fu più azzeccato se parliamo della seconda edizione di “Perché il Goldoni è il Goldoni“. Oops, lo hanno fatto di nuovo, e se era possibile, questa edizione è venuta anche meglio della prima.

Il palco del Goldoni è davvero particolare, trasforma tutti in cantanti, qualcuno ha commesso qualche errore, qualcuno ha scelto la strada della simpatia, qualcuno ha commosso, qualcuno invece ha preso tutto davvero molto sul serio, a ogni modo anche ieri sera, 11 marzo, era tutto sold out, segno che l’iniziativa piace e già si parla della terza edizione.

Le novità di questa seconda edizione sono state le idee e i siparietti divertenti, gli ospiti che hanno accompagnato chi cantava e gli striscioni a cui sono stati affidati messaggi importanti.

16 i cantanti in gara e a vincere la seconda edizione di “Perché il Goldoni è il Goldoni” è stato Matteo Panariello con “Portami a ballare” brano con cui Luca Barbarossa si aggiudicò il primo posto al Festival di Sanremo del 1992. Matteo è un arciere paralimpico non vedente, che ha vinto la Medaglia d’argento al Campionato Europeo nel 2018. Al secondo posto Mario Menicagli (direttore d’orchestra, maestro concertatore e direttore amministrativo del Goldoni) con “Dietro la porta” di Cristiano De André e al terzo posto Stefano Cresci (tenore) con “Il mare calmo della sera” di Andrea Bocelli. Ricordiamo che Menicagli vinse lo scorso anno in coppia con Leonardo Fiaschi portando “Brividi” di Mahmood e Blanco; con loro anche Francesca Cecchi.

Al momento del verdetto sul palco sono stati chiamati i tre: Stefano Cresci, Mario Menicagli e Matteo Panariello, nel momento in cui Salvetti ha letto il nome dell’arciere, Menicagli ha abbraccio forte il giovane mentre lui ha urlato di gioia. Il premio è stato assegnato con i voti della giuria composta da 29 elementi.

Matteo Panariello ha emozionato il pubblico e la giuria, fin dalle battute iniziali della sua esibizione ha ottenuto applausi a scena aperta con la sua bella voce, carica di sentimento. “Ringrazio Mario perché è dallo scorso anno che mi corteggia – ha detto Panariello una volta annunciata la sua vittoria – lo ringrazio perché tornare a cantare dopo tanto tempo su questo palco è bellissimo. Ringrazio i miei zii, mio babbo che mi accompagna sempre e il grazie più forte va a mia mamma alla quale dedico questo premio e lo dedico anche a una persona per me speciale, che non c’è più, mio fratello“.

Quest’anno sono stati consegnati anche altri premi.

Premio della Critica

È stato assegnato da 11 dei 29 giurati che avevano maggiore dimestichezza e conoscenza del settore musicale (giuria tecnica): il riconoscimento è andato a Mario Menicagli con “Dietro la porta” di Cristiano De André. Lo scorso anno fu vinto da Stefano Cresci.

Premio del Pubblico

Assegnato da 600 spettatori che tramite una apposita App e un QR Code consegnato all’ingresso del Teatro, hanno potuto votare tutti gli artisti con un numero compreso tra 4 e 10. Il pubblico ha assegnato il premio a Stefano Cresci che ha cantato “Il mare calmo della sera” di Andrea Bocelli (880 voti), al secondo posto Matteo Panariello con “Portami a ballare” (873 voti) e al terzo posto la coppia Marco Voleri e Noemi Umani con “Vorrei incontrarti tra cento anni” di Ron.

La serata, il racconto

È stata una serata davvero divertente, condotta dal sindaco Luca Salvetti e dal vicesindaco Libera Camici (che ha sfoggiato tre abiti da sera molto belli, rispettivamente di colore rosso, nero e azzurro).

Sul palco erano presenti i Gary Baldi Bros che hanno accompagnato i cantanti insieme ai cori Spring Time e Monday Girls, diretti dallo spumeggiante Maestro Cristiano Grasso, e all’Orchestra del Teatro Goldoni diretta dal Maestro David D’Alesio.

Ad aprire la serata sono stati i Sinfonico Honolulu che hanno scaldato subito il pubblico con la loro energia e poi via! È partita la gara.

Dicevamo che molti dei cantanti hanno aggiunto un qualcosa in più e non si sono limitati a eseguire il proprio bano: Giulia Aringhieri che ha portato “Gianna” di Rino Gaetano si è presentata sul palco con un ukulele accompagnata da un quartetto di chitarristi; Mario Menicagli che ha cantato “Dietro la porta” di Cristiano De André è stato accompagnato da una ballerina; Raffaello Cioni invece era accompagnato da Filippo Civata travestito da scimpanzé come vuole che sia per il brano “Occidentali’s Karma” di Francesco Gabbani e alla fine della canzone i due hanno mostrato uno striscione con scritto “No war” (no guerra).

Ancora: il trio Niccolini/Pucci/Niccolai, che lo scorso anno aveva fatto ballare tutto il Teatro, si è presentato in pantaloncini corti con camicette hawaiane improvvisando un divertente sketch che ha visto Niccolai  arrivare dal fondo del teatro in sella a una bicicletta. Nel finale, poi, sul palco sono entrati una signora e un ballerino (Patrizia Guerrieri e Sergio Marrani) e hanno cominciato a ballare, come vuole la canzone dello Stato Sociale “Una vita in vacanza”.

Claudia Pavoletti e Friends (Lara Gallo e Alessandra Donati) hanno mostrato uno striscione con scritto “Nessuno mi può giudicare” titolo della canzone di Caterina Caselli che hanno portato in gara.

Emanuele Barresi si è presentato sul palco con una folta parrucca riccia per imitare il cantante degli Showmen in “Tu sei bella come sei”; Dario Ballantini ha cantato “Good love gone bad” imitando Ray Charles; Alessandro Guarducci ha letto una poesia di Alda Merini prima di cantare “Bella da morire” degli Homo Sapiens e Simone Fulciniti nel finale di “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano, ha lasciato spazio a Manuel Aspidi.

C’è stato anche tempo per le esibizioni dei Gary Baldi Bros che hanno presentato un medley di brani sanremesi e per quelle dei due cori diretti da Cristiano Grasso.

Emiliano Geppetti, frontman dei Gary Baldi, nel corso della serata si è reso protagonista di vari sketch molto divertenti, presentandosi addirittura con una “stola manifesto” sulle spalle, come aveva Chiara Ferragni al Festival, con scritto “Pensati sindaco” in riferimento a quel “Pensati libera” indossato dall’imprenditrice a Sanremo.

A rendere tutto più spettacolare la scenografia con l’immancabile scala rossa, i fiori sul palco in perfetto stile sanremese, ma qui per fortuna nessuno ha scelto di prenderli a calci, e le luci che hanno illuminato il palco e il pubblico perfettamente.

Pedane amovibili

Non dobbiamo però dimenticare il fine di ieri serata, se infatti “Perché il Goldoni è il Goldoni” è nato per essere un evento di spensieratezza e di divertimento, è anche vero che lo scopo di tutto è legato alla solidarietà: l’intero ricavato della serata servirà per l’acquisto da parte della Consulta delle Associazioni del Comune di una serie di rampe amovibili per permettere l’accesso delle persone con ridotta autonomia motoria ai negozi livornesi. Le pedane saranno messe a disposizione degli esercizi commerciali che ne faranno richiesta sottoscrivendo un patto per l’accessibilità. Alla serata erano presenti anche Fabrizio Torsi, coordinatore del Tavolo disabilità (in giuria) e Sandra Biasci, presidente della Consulta.

Appuntamento in Fortezza Vecchia

Si ricorda inoltre che questo pomeriggio, 12 marzo, alle ore 18 nella Canaviglia della Fortezza Vecchia si terrà un post “Perché il Goldoni è il Goldoni” con i concorrenti che incontreranno il pubblico. L’ingresso è a offerta libera.

Le classifiche

Di seguito le classifiche: si ricorda che i primi otto classificati del premio generale torneranno di diritto alla terza edizione.

Premio “Perché il Goldoni è il Goldoni”

1 Matteo Panariello con “Portami a ballare” di Luca Barbarossa;
2 Mario Menicagli con “Dietro la porta” di Cristiano De André;
3 Stefano Cresci con “Il mare calmo della sera” di Andrea Bocelli;
4 Dario Ballantini con “Good love gone bad” di Ray Charles;
5 Marco Voleri e Noemi Umani con “Vorrei incontrarti tra cent’anni” di Ron;
6 Claudia Pavoletti & Friends (Lara Gallo e Alessandra Donati) con “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli;
7 Francesca Cecchi con “Non voglio mica la luna” di Fiordaliso;
8 Emanuele Barresi con “Tu sei bella come sei” di The Showmen.

Premio Critica

1 Mario Menicagli con “Dietro la porta” di Cristiano De André;
2 Stefano Cresci con “Il mare calmo della sera” di Andrea Bocelli;
3 Matteo Panariello con “Portami a ballare” di Luca Barbarossa;
4 Dario Ballantini con “Good love gone bad” di Ray Charles;
5 Pietro Contorno e Ludovica Bove in “Fiamme negli occhi” di Coma Cose.

Premio del pubblico

1 Stefano Cresci con “Il mare calmo della sera” di Andrea Bocelli;
2 Matteo Panariello con “Portami a ballare” di Luca Barbarossa;
3 Marco Voleri e Noemi Umani con “Vorrei incontrarti tra cent’anni” di Ron;
4 Trio Niccolini/Pucci/Niccolai;
5 Claudia Pavoletti & Friends (Lara Gallo e Alessandra Donati) con “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli.

Tutti i concorrenti

Simone Fulciniti in “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano;
Matteo Panariello in “Portami a ballare” di Luca Barbarossa;
Francesca Cecchi in “Non voglio mica la luna” di Fiordaliso;
Giulia Aringhieri in “Gianna” di Rino Gaetano;
Mario Menicagli in “Dietro la porta” di Cristiano De André;
Stefano Cresci in “Il mare calmo della sera” di Andrea Bocelli;
Marco Conte in “Sotto le lenzuola” di Adriano Celentano;
Francesca Ricci in “Un’emozione da poco” di Anna Oxa;
Pietro Contorno e Ludovica Bove in “Fiamme negli occhi” di Coma Cose;
Raffaello Cioni in “Occidentali’s karma” di Francesco Gabbani;
Emanuele Barresi in “Tu sei bella come sei” di The Showmen;
Dario Ballantini in “Good love gone bad” di Ray Charles;
Alessandro Guarducci in “Bella da morire” degli Homo Sapiens;
Marco Voleri e Noemi Umani “Vorrei incontrarti tra cent’anni” di Ron;
Niccolini/Pucci/Niccolai in “Una vita in vacanza” di Lo Stato Sociale;
Claudia Pavoletti & Friends (Lara Gallo e Alessandra Donati) in “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli.

La giuria

Composta da: Foffo Bianchi (presidente), Mariasole Bandini, Marco Bruciati, Valeria Cappelletti, Giovanna Cepparello, Alessio Colombini, Andrea Di Ciolo, Giuliano Freschi, Francesco Gazzetti, Sandro Giacomelli, Lamberto Giannini, Valeria Iaquinto, Francesco Ingardia, Alex Mastromarino, Luca Menicagli, Elina Pellegrini, Giulia Perni, Marta Priore, Igor Protti, Roberto Pullerà, Andrea Raspanti, Mimmo Rosa, Emanuele Rossi, Piercarmine Sica, Gianni Tacchi, Stefano Taddia, Farbizio Torsi, Fulvio Venturi e Luca Zannotti.

La giuria del Premio della Critica: Foffo Bianchi (presidente), Marco Bruciati, Alessio Colombini, Giuliano Freschi, Sandro Giacomelli, Valeria Iaquinto, Alex Mastromarino, Luca Menicagli, Marta Priore, Mimmo Rosa, Fulvio Venturi e Luca Zannotti.

Le foto sono di Glauco Fallani

  • Il vincitore 2023 Matteo Panariello

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