
Pubblicato ore 02:32
- di Valeria Cappelletti
LIVORNO – Sold out, tutto esaurito per il Mascagni Gala, i livornesi hanno omaggiato al meglio il loro grande concittadino Pietro Mascagni accorrendo alla Terrazza Mascagni per assistere all’evento più importante del Festival. La platea, le tribune, tutto intorno, oltre le transenne, il pubblico era ovunque e non si è lasciato sfuggire l’occasione di sentire le musiche più belle di Mascagni eseguite dall’Orchestra della Toscana diretta da Beatrice Venezi e le voci di tre grandi cantanti: Amarilli Nizza, Sonia Ganassi e Angelo Villari e per veder recitare l’attore Luca Zingaretti.

Tra il pubblico in platea anche la famiglia Mascagni giunta da Roma, erano presenti tra gli altri i pronipoti Guia Farinelli Mascagni, Francesca Albertini Mascagni, Domenico Mascagni, la nonna Maria Teresa Mascagni che ha conosciuto il compositore.
Sul palco un omaggio anche all’Italia con i colori bianco, rosso e verde: il verde del bellissimo abito del direttore d’orchestra Beatrice Venezi, incantevole, leggiadra, nelle sue movenze mentre con la bacchetta dirigeva l’Orchestra, ma al tempo stesso forte, coraggiosa, impetuosa, un concentrato di bravura unica nel suo genere, non a caso nel 2018 la famosa rivista Forbes l’ha inserita tra i centro giovani leader del futuro sotto i 30 anni. Beatrice Venezi ha regalato al pubblico vera poesia dirigendo l’Orchestra nell’esecuzione di Preludio e Intermezzo da “Cavalleria Rusticana”, Sinfonia da “Le Maschere”, Intermezzo da “Amico Fritz” e Sogno da “Guglielmo Ratcliff”. Oltre, naturalmente, ai brani con i cantanti.

Dicevamo dell’omaggio all’Italia: il rosso è quello degli abiti del soprano Amarilli Nizza e del mezzosoprano Sonia Ganassi. La voce intensa del soprano Nizza ha trasmesso una grande drammaticità con Un dì ero piccina da “Iris”, opera che conosce molto bene, Son pochi fiori da “L’amico Fritz” e poi Bimba dagli occhi pieni di malia duetto con il tenore da “Madama Butterfly”, l’opera che rappresenta il suo cavallo di battaglia ed Ebben n’andrò lontana da “La Wally” di Catalani.
Al mezzosoprano Sonia Ganassi invece l’onore e anche l’onere di interpretare “Cavalleria” nei brani Voi lo sapete o mamma e Tu qui Santuzza e Acerba voluttà da “Adriana Lecouvreur” di Cilea in duetto con il tenore Villari . Struggente anche l’interpretazione del tenore che ha cantato pagine da “Cavalleria Rusticana” e “Iris”, “Tosca”, “Madama Butterfly” e “Pagliacci”. Proprio con “Pagliacci” si è concluso il concerto, ma ci sono stati due bis: Sinfonia da “Le Maschere” e l’Intermezzo di “Cavalleria”. Il pubblico entusiasta ha applaudito, alzandosi in piedi.

Molto sentita e carica di trasporto l’interpretazione dell’attore Luca Zingaretti che ha chiesto espressamente di non essere fotografato durante la recita del monologo creando qualche problema ai fotografi presenti. Zingaretti ha appunto presentato un testo, scritto proprio per l’occasione da Michele Santeramo, recitato come intermezzo tra i vari brani, e che rappresentava una sorta di rivisitazione di “Cavalleria” in chiave moderna, con un finale molto diverso dall’originale, qui infatti non muore Turiddu, i due contendenti Alfio e Turiddu, gettano le armi e scelgono la vita, in un percorso esistenziale che li vede l’uno affianco dell’altro.
Scende dunque il sipario su questa prima edizione del Festival, ma non finisce qui, fino al 13 settembre, Immersiva continuerà a proiettare sulla facciata del Grande Hotel Palazzo e in mare, lo spettacolo di luci, immagini e suoni dalle ore 20.30 alle ore 23.30; poi il 19 settembre alle ore 19 si esibirà sulla Terrazza Mascagni la Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri, diretta dal colonnello Massimo Martinelli.
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La giornalista scrive che il tenore ha cantato pagine di….. Tosca, ecc.
In realtà il tenore non ha cantato l’aria di Tosca prevista nel programma con disappunto del pubblico che invece la aspettava.