
- di Gianluca Donati
LIVORNO – Livorno ritira la sua candidatura a capitala italiana della cultura per il 2021 ci riproverà nel 2022. La notizia è stata data questa mattina nel corso di una conferenza stampa indetta dal sindaco Luca Salvetti. La nostra città aveva ottenuto la candidatura per il prossimo anno, i primi giorni di questo mese l’annuncio era stato pubblicato sul sito del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo: Livorno era tra le 44 città candidate insieme ad altre tre toscane Pisa, Volterra e Arezzo.
“Ci siamo trovati a essere in quattro città della Toscana candidate a Capitale della cultura d’Italia, di cui, tre nel raggio di 80 km – ha detto Salvetti – a quel punto la Regione Toscana ci ha convocato ieri e si è detta contenta che ci fosse grande attenzione da aprte di queste quattro città, ma ha anche espresso preoccupazione, in quanto, la Regione si sarebbe dovuta trovare a fare quattro lettere di accreditamento, di sostegno, a quattro città diverse. Le altre hanno raccontato il lavoro che hanno portato avanti, noi avremo potuto raccontare il lavoro che è stato fatto finora, ma ci siamo sentiti nelle condizioni di dire che Livorno si candida a capitale della cultura tra dodici mesi, quindi la candidatura attuale non sarà confermata quando il 2 marzo verrà chiesto a tutte le città di confermare questa cosa. Il motivo? Un amministratore e un’amministrazione devono sapere scegliere con coraggio e scegliere il momento giusto per fare le cose e per noi questo non è il momento giusto, perché un lavoro bellissimo sulla capitale della cultura poteva essere fatto in una fase antecedente a quella attuale e per motivi vari compreso le elezioni, non è stato portato avanti, invece siamo convinti che con questa scelta da domani parte un lavoro serio per presentare una candidatura tra 12 mesi che non sia una vetrina elettorale per raccogliere consensi ma sia una scelta vera sulla cultura come asse portante del futuro sviluppo di questa città, nessuno ci potrà accusare di non credere sulla cultura perché basta vedere cosa succede a 200 metri da qua con la mostra su Modigliani”.
“La candidatura – ha aggiunto Simone Lenzi, assessore alla cultura – è stata fatta a cavallo delle elezioni e di questo ha risentito evidentemente, c’è tutto un lavoro che doveva essere fatto e che però non è avvenuto, primo tra tutti mettere insieme tanti soggetti, questo lavoro di costruzione condiviso dalla città va fatto da domani. Una candidatura da qui a breve sarebbe stata raffazzonata”.
Marco Leone – Fondazione Goldoni – ha ricordato che Livorno ha una storia gloriosa, ma un presente “opaco”, e l’ambizione è quella di cogliere l’occasione della futura candidatura a “capitale della cultura” per tornare ai fasti d’un tempo.
Il criterio per essere eletti “capitale della cultura”, è quello di individuare dei progetti all’interno della città che indicano la voglia di crescere culturalmente, e Livorno ha le carte in regola per potercela fare. Il punto di partenza è ovviamente la Mostra “Modigliani e l’avventura di Montparnasse” e tutti gli eventi culturali legati alle celebrazioni di Modì. Ma il sindaco e l’assessore ci tengono a ricordare come quello sia solo il punto di partenza di un lungo percorso che ha visto, in soli cinque giorni, celebrare e ricordare nella nostra città, quattro grandi personaggi labronici e un evento storico-culturale: Amedeo Modigliani, Piero Ciampi, Giorgio Caproni, Ilio Barontini, e la nascita del Partito Comunista Italiano. E in chiusura è stato annunciato che questa estate si terrà il Festival Mascagnano.
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